La luce del futuro - volume B

Percorsi di educazione civica AGENDA 2030 Una classe femminile in Pakistan. 65 70 75 80 85 214 spesso preso posizione contro di loro. In agosto avevano sparato al volto al suo caro amico Zahid Khan mentre si recava alla preghiera, e sapevo che molte persone dicevano a papà: «Sta attento, il prossimo sarai tu . Nella nostra via non potevano passare le auto: per raggiungerla dalla strada lungo il fiume bisognava superare un cancello di ferro e salire una rampa di scale. Pensavo che se qualcuno avesse voluto aggredirmi l avrebbe fatto su quei gradini. Come mio padre, sono sempre stata incline alle fantasticherie e anche in classe, a volte, la mia immaginazione prendeva il volo: mi vedevo percorrere quegli scalini quando all improvviso un terrorista saltava fuori e mi sparava. Mi domandavo cosa avrei fatto, in tal caso. Forse mi sarei tolta una scarpa e l avrei usata per picchiarlo... Ma subito dopo mi dicevo che se l avessi fatto non ci sarebbe stata differenza tra me e un terrorista. Avrei fatto meglio a dirgli: «Va bene, sparami pure, ma prima ascoltami. Quello che stai facendo è sbagliato. Io non ho niente contro di te. Voglio semplicemente che tutte le ragazze vadano a scuola . Non ero spaventata, ma avevo cominciato a controllare tutte le sere che il cancello fosse ben chiuso, e a chiedere a Dio cosa accade quando si muore. Ne parlai con la mia amica del cuore, Moniba. Vivevamo nella stessa strada da quando eravamo piccole ed eravamo amiche fin dalle elementari. Condividevamo tutto: le canzoni di Justin Bieber, i film della serie Twilight, le creme per il viso. Lei sognava di diventare stilista, ma sapeva che i suoi non glielo avrebbero mai permesso, così diceva a tutti di voler fare il medico. Nella nostra società è difficile che a una ragazza sia permesso di diventare qualcosa di diverso da un insegnante o una dottoressa, ammesso che possa lavorare. Io però ero

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Poesia e teatro