T2 CATULLO, Una vita di baci (da Liber)

Gaio Valerio Catullo nasce a Verona intorno all 84 a.C. Trasferitosi a vent anni a Roma, conosce molti personaggi influenti, ma l incontro più importante è quello con una donna da lui ribattezzata Lesbia, in onore di Saffo, originaria dell isola di Lesbo. Dietro il soprannome letterario della donna si cela una matrona non più giovanissima, Clodia. L amore appassionato per Lesbia, fatto di alti e bassi, inganni e rancori, è il motivo dominante della produzione poetica di Catullo, che rifiuta i temi politici per esaltare l ideale di una letteratura raffinata, segnata dalla dimensione intima. Della biografia del poeta si ricorda inoltre un viaggio fino in Turchia, dove visita la tomba del fratello, episodio immortalato in un famoso carme. Al ritorno Catullo si rifugia in una sua villa a Sirmione, sul lago di Garda, prima di morire a Roma nel 54 a.C. CATULLO Una vita di baci T2 TRATTO DA Liber (carme 5), I secolo a.C. LINGUA ORIGINALE latino METRO versi liberi Audio LETTURA Dei 116 carmi di Catullo a noi pervenuti, questo è uno dei più celebri. Si tratta di un invito alla donna amata ad abbandonarsi all amore. Baciarsi senza risparmio alimenterà il chiacchiericcio delle malelingue, ma non esiste modo migliore per godere pienamente della vita breve che abbiamo a disposizione. Viviamo, Lesbia mia, ed amiamoci e i brontolii dei vecchi austeri valutiamoli, tutti insieme, due soldi. Il sole può tramontare e tornare, 5 ma noi, quand è tramontata la nostra breve luce, dobbiamo dormire una sola notte, perpetua. Dammi mille baci, e poi cento, poi altri mille e altri cento, poi ancora altri mille e altri cento. 10 Quando ne avremo fatti molte migliaia, li confonderemo per non sapere più il loro numero, che nessuno possa farci il malocchio, sapendo un numero così enorme di baci. Catullo, Le poesie, trad. di G. Paduano, Einaudi, Torino 1997 Malocchio Sin dall antichità, agli occhi è sempre stato attribuito un grande potere. La parola malocchio riguarda gli influssi nocivi di maghi e fattucchiere che, secondo la credenza popolare, essendo in contatto con le forze del male, avevano la capacità di compiere malefici attraverso lo sguardo. Lontano dalla superstizione, se qualcuno vi guarda di malocchio significa semplicemente che vi guarda con antipatia. 176 PAROLA DI

La luce del futuro - volume B
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Poesia e teatro