FOCUS SULL’AUTORE - GIOVANNI PASCOLI

I generi UNIT 2 FOCUS SULL AUTORE La poesia dei luoghi GIOVANNI PASCOLI I versi di Pascoli hanno accompagnato generazioni di italiani, almeno fino al secolo scorso, sin dai banchi delle scuole elementari. Quando le maestre pretendevano ancora che i propri allievi conoscessero le poesie a memoria, quelle di Pascoli non mancavano mai: La cavalla storna, L aquilone, e poi le strofe indimenticabili che studiamo ancora: X Agosto, L assiuolo e via dicendo. Sì, si studiavano sin dalle elementari perché le parole sembravano semplici e raccontavano di buoni sentimenti e di piccole cose quotidiane, di oggetti della campagna, quando ancora in campagna viveva la gran parte degli italiani. Sì, sembravano , perché, a ben vedere, i versi di Pascoli semplici non lo sono per niente, sempre che si voglia scavare sotto le apparenze e andare a caccia dei mille misteriosi, occulti significati simbolici che si annidano dietro il verso di un uccello, un aratro abbandonato in un campo, un tuono che romba o una qualsiasi altra voce della natura. In effetti la sua poesia è, in primo luogo, una miniera ricchissima di inquietudini, di rimandi e segrete suggestioni da cogliere non in modo razionale. Una trama di corrispondenze e risonanze che affiorano nelle profondità di ingannevoli bozzetti campestri che sembrano a prima vista (attenzione a non cadere nella trappola!) le pennellate di un pittore realista. E invece non c è poeta più ambiguo di Pascoli, ambiguo nei versi come nella vita: professore di paese prima che di università, cultore di autori antichi, intellettuale di provincia, ossessionato da fisime e nevrastenie, ma al tempo stesso innovatore del linguaggio, sperimentatore suo malgrado, trasgressivo esploratore di occulte verità. Anche in queste contraddizioni c è il fascino di questo grande poeta: sta a noi scoprire, attraverso la sua opera, le folgoranti rivelazioni di una realtà che non avevamo mai visto né immaginato prima. 1. LA VITA E LE OPERE 138 Un esistenza segnata dal dolore Quarto figlio di una famiglia numerosa piuttosto agiata, Giovanni Pascoli nasce nel 1855 a San Mauro di Romagna (oggi San Mauro Pascoli). Il padre, Ruggero, amministratore di una tenuta di proprietà dei principi Torlonia, lo fa studiare a Urbino, presso un collegio gestito dai padri Scolopi. Ed è proprio qui che, il 10 agosto 1867, lo raggiunge la notizia destinata a sconvolgere la sua esistenza: quella dell uccisione del padre. Il movente e gli assassini rimarranno un mistero. il primo anello di una lunga catena di lutti: nel giro di pochi anni muoiono infatti la sorella maggiore, la madre e un fratello. Da studente a docente Rimasto orfano e privo di mezzi, Giovanni termina il liceo a Firenze e può iscriversi nel 1873 alla facoltà di Lettere dell Università di Bologna grazie a una borsa di studio. In questo periodo frequenta i circoli socialisti della città, diventa amico del rivoluzionario Andrea Costa e inizia a presenziare alle riunioni clandestine

La luce del futuro - volume B
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Poesia e teatro