La luce del futuro - volume B

I generi UNIT 2 La poesia dei luoghi FRESCO DI STAMPA SPECCHI di CARTA Esiste un esperienza più suggestiva di una passeggiata nel bosco innevato? Il silenzio irreale; il biancore abbagliante; le misteriose presenze degli animali nascosti... la natura sollecita nell uomo emozioni profonde e inattese, tanto da trasformarne la coscienza: non per niente, l incontrollabile forma di paura, denominata panico, prende il nome dal mitologico dio Pan, protettore delle selve secondo gli antichi greci. Si pensava, infatti, che nel mezzo del bosco potesse manifestarsi il divino: spavento, dunque, ma anche entusiasmo per l improvvisa apparizione del sacro, nella sua potenza. I boschi, la neve, la natura tutta rappresentano, anche per questo, un tesoro da tutelare: sia come risorsa in sé sia perché fonte di ispirazione per credenze e sentimenti. Ma fino a quando potremo godere di questa ricchezza? Fino a quando il riposo delle querce nel gelo non sarà cancellato dal riscaldamento globale? un tema centrale dell Agenda 2030, il cui obiettivo n. 13 individua la necessità di «promuovere azioni, a tutti i livelli, per combattere il cambiamento climatico . GUIDA ALLA LETTURA Il potere pacificante della natura La poesia ripercorre un esperienza di immersione reale e spirituale nel paesaggio: il giorno di Natale, uscita di casa, la poetessa cammina nel bosco dove, per la presenza della neve, lo scorrere del tempo sembra sospeso. Non è una passeggiata senza meta: diretta a una grande quercia, la raggiunge per rendere omaggio all esistenza dell albero, simbolo di forza e resistenza. Elementi evocativi e narrativi si mescolano in questo testo che, secondo la sua scansione sintattica, articola l avventura in tre diverse fasi. Nella prima, fino al v. 3, la poetessa si rivolge a qualcuno che è rimasto a casa e a cui pensa, mentre si inoltra nella natura; la seconda, dal v. 4 al v. 7, registra in presa diretta le impressioni della donna avvolta nello spettacolo naturale. Nell ultima, che esprime il culmine emotivo del componimento, l io lirico, piccolo ai piedi della quercia, contempla la maestosa presenza della creatura di legno e avverte, nel silenzio esteriore della natura innevata, l insorgere di un silenzio interiore dove, come segno di raggiunta serenità esistenziale, ogni domanda è messa a tacere. Come una fiaba L incantesimo del testo si basa in gran parte sulla sua atmosfera fiabesca. Nella fiaba, infatti, il bosco rappresenta il luogo tipico degli incontri magici e delle apparizioni. Nel nostro caso a comparire è una quercia e, come frequentemente accade nella tradizione fantastica, la creatura naturale viene antropomorfizzata. Ne vediamo, infatti, alcuni tratti somatici umani: in più, il dettaglio delle pantofole (v. 10) ai piedi-radici conferisce all antico albero l aspetto di un nonno sapiente, una sorta di Babbo Natale vegetale alla cui saggezza si allude con l aggettivo magistrale (v. 12). Mentre, però, nelle fiabe il vecchio saggio è colui che risponde alle domande, qui 136

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La luce del futuro - volume B
Poesia e teatro