IL FUTURISMO

la prima avanguardia italiana

Movimento letterario, artistico e musicale, il Futurismo celebra il progresso e lo sviluppo tecnologico della società, rompendo apertamente con ogni manifestazione artistica del passato.

UNA FOLLE CORSA VERSO IL PROGRESSO

Nel 1909 il poeta italiano Filippo Tommaso Marinetti pubblica a Parigi sul giornale “Le Figaro” il Manifesto del Futurismo, cui segue, di lì a poco, il Manifesto dei pittori futuristi. Il testo si apre con la descrizione di una folle corsa in automobile e prosegue con l’elenco dei punti programmatici del nuovo movimento artistico: la ribellione contro la tradizione, l’esaltazione della velocità, simboleggiata dalla macchina, e la celebrazione dei ritmi frenetici della città moderna. Con toni forti e provocatori, Marinetti esalta il nuovo paesaggio industriale e le rivolte degli operai; invita allo sprezzo del pericolo, alla ribellione e alla guerra, considerata la «sola igiene del mondo».

Non è un caso che i futuristi appoggino con convinzione la partecipazione dell’Italia alla Prima guerra mondiale. Ne dà testimonianza la  Manifestazione interventista di Carlo Carrà (Quargnento, Alessandria, 1881 - Milano, 1966).

Qualche anno più tardi, i futuristi si schiereranno politicamente – unico caso nella storia delle avanguardie del primo Novecento – con il fascismo.

Storie della Storia dell’arte - volume B
Storie della Storia dell’arte - volume B
Dalle origini a oggi