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STENDARDO DI UR

2500 a.C. ca., conchiglie, lapislazzuli, calcare e bitume su legno, 22×50,40 cm

Lato della guerra.

CHE COS’È

Lo  Stendardo di Ur è una struttura in legno decorata su quattro facce. La sua funzione è incerta: forse era portato in processione durante i riti religiosi oppure era la cassa di risonanza di uno strumento musicale.

CHI L’HA REALIZZATO E PERCHÉ

Quest’opera faceva parte di un corredo funerario probabilmente appartenente a un importante personaggio legato alla casa reale. È stato infatti ritrovato in pezzi, insieme ad altri oggetti preziosi, all’interno di una tomba della città di Ur, saccheggiata in epoche passate.

COM’È FATTO

Lo stendardo è realizzato con la tecnica dell’intarsio: su uno strato di bitume (sostanza nera derivata dal petrolio) sono accostate scaglie in madreperla, lapislazzuli e calcare rosso, a formare i vari disegni.

Nelle due facce rettangolari della cassa sono descritti, in una, episodi di guerra e, nell’altra, i festeggiamenti per la pace; i due pannelli laterali, di forma trapezoidale, sono decorati con figure simboliche e mitologiche.

Il racconto si sviluppa dal basso verso l’alto, lungo tre registri (o fasce) sovrapposti: osservando la faccia con le scene di guerra, si notano i soldati sui carri che travolgono i loro nemici, poi fatti prigionieri e quindi portati al cospetto del re. La comprensione è facilitata dalle caratteristiche distintive dei personaggi: gli sconfitti sono nudi, i vincitori hanno armi e indumenti e il re è di dimensioni maggiori rispetto agli altri.

L’immagine è bidimensionale, cioè piatta, e i corpi sono raffigurati secondo diversi punti di vista: testa, braccia e piedi sono di profilo, mentre occhi e busto sono resi frontalmente.

Storie della Storia dell’arte - volume B
Storie della Storia dell’arte - volume B
Dalle origini a oggi