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La Moschea Blu di Istanbul
Un simbolo di potere
A commissionare l’edificio è il sultano Ahmed I che, dopo la sconfitta contro la Persia, vuole riaffermare la propria supremazia. I lavori sono affidati a Sedefkar Mehmed Agha (Elbasan, Albania, 1540 - Istanbul, 1617), dal 1606 architetto reale della corte ottomana.
Le preziose maioliche e i sei minareti
La Moschea Blu deve il suo nome alle circa 20 000 piastrelle color turchese che rivestono i suoi interni, resi ancor più sfavillanti dalla luce naturale che filtra dalle 200 vetrate e dai grandi lampadari appesi al soffitto, un tempo ricoperti d’oro e di gemme.
Caratteristici della moschea sono anche i suoi minareti, alte torri tipiche di questi edifici da cui il muezzin chiama alla preghiera i fedeli. Normalmente sono al massimo quattro e invece qui sono sei. Si racconta che il sultano venne accusato di presunzione perché solo un’altra moschea, quella della Mecca – ben più importante dal punto di vista religioso –, ne aveva lo stesso numero. Come si superò il problema? Presto detto: si ordinò subito la costruzione di un settimo minareto alla Mecca!
COMPETENZE IN GIOCO
- Trova con Google Maps la Moschea Blu. Usa la street view per muoverti intorno al complesso e trova gli scorci per te più belli. Realizza poi una piccola guida illustrata.
Storie della Storia dell’arte - volume B
Dalle origini a oggi