La grande “crepa” africana
Durante la sua lunghissima storia, iniziata 4,5 miliardi di anni fa, la Terra ha subito grandi cambiamenti ambientali che sono stati tra le cause principali del processo evolutivo, ossia della progressiva trasformazione delle ▶ specie vegetali e animali, durata molti milioni di anni prima della comparsa degli esseri umani e tuttora in corso.
Il cammino della specie umana inizia nel continente africano, e più precisamente nella Rift Valley, un’ampia valle che varia dai 30 ai 100 chilometri di larghezza e si estende per circa 6000 chilometri di lunghezza nell’Africa orientale. Come indica il suo nome (rift in inglese significa “frattura”, “crepa”), essa si formò in seguito ai movimenti della crosta terrestre che determinarono lo sprofondamento del fondo della valle e l’innalzamento delle montagne.
Da tali trasformazioni derivò un sensibile cambiamento climatico che interessò l’area. A occidente delle montagne si mantenne il clima umido tipico delle foreste pluviali (l’ambiente adatto alla sopravvivenza delle scimmie arboricole, così chiamate perché vivono sugli alberi), con continue e abbondanti piogge alimentate dalle correnti provenienti dall’oceano Atlantico. A est, invece, il clima mutò, perché la barriera costituita dalla nuova catena montuosa non consentì più il passaggio dei venti umidi; le piogge non furono più perenni, ma limitate solo ad alcune stagioni, e di conseguenza la foresta pluviale regredì in seguito a un lungo processo di inaridimento, lasciando ampi spazi all’espansione della savana. Quest’ultima, caratterizzata da scarsa vegetazione e dall’assenza dei grandi alberi tipici della foresta pluviale, favorì l’evoluzione di una nuova specie di ominidi, gli ▶ australopitechi.
Quando pensiamo alle origini della nostra specie (Homo sapiens), non dobbiamo dimenticare che sono relativamente recenti, poiché non vanno oltre i 200 000 anni circa. Sorprendente è inoltre osservare come l’evoluzione proceda in modo non lineare e a una “velocità” straordinaria: nel corso del cammino evolutivo, infatti, a periodi di stasi e di “pausa”, si alternano improvvise accelerazioni nei cambiamenti, che apportano di volta in volta trasformazioni notevoli, come vedremo nei paragrafi successivi. Secondo le teorie evoluzionistiche gli ominidi, cioè gli esseri umani e le scimmie antropomorfe (di aspetto simile all’uomo, dal greco ánthropos, “uomo”, e morphé, “forma”, “figura”), come gorilla e scimpanzé, sono classificati nell’ordine dei ▶ primati e derivano da antenati comuni. È grazie a un lungo percorso evolutivo, definito processo di ominazione, che si differenziarono le diverse specie umane, di cui, come vedremo, è sopravvissuta solo quella di Homo sapiens, cui apparteniamo.