Secondo una recente statistica elaborata dal Pew Research Center, l’84% della popolazione mondiale si identifica con una fede religiosa. I cristiani costituiscono attualmente il gruppo più numeroso (32% della popolazione mondiale); i seguaci dell’islam sono il secondo gruppo più numeroso (23% della popolazione mondiale). Il profilo religioso del mondo sta però cambiando, soprattutto per le differenze nei ▶ tassi di fecondità e nella dimensione della popolazione giovanile tra i principali gruppi religiosi. In base ai dati attuali, le percentuali di fedeli che aderiscono al cristianesimo, all’ebraismo e all’induismo dovrebbero restare pressoché invariate nei prossimi decenni, mentre l’islam è destinato a una crescita più significativa.
L’ORA DI GEOGRAFIA - LE RELIGIONI DEL MONDO
L’ORA DI GEOGRAFIA
Le religioni del mondo
Cristianesimo
Il cristianesimo riconosce il suo fondatore in Gesù di Nazareth, figura sulla cui esistenza storica la maggior parte degli studiosi ormai concorda. La sua presunta data di nascita coincide con la data da cui parte la numerazione degli anni ancora oggi in uso nel mondo occidentale, distinguendo tra un periodo antecedente (avanti Cristo) e uno successivo (dopo Cristo). Il cristianesimo si caratterizza per essere una religione monoteista, come l’ebraismo da cui deriva, e universalistica, cioè che pretende di avere validità per tutti gli uomini. Nella figura di Gesù i credenti riconoscono contemporaneamente sia l’aspetto umano, che gli è proprio in quanto fondatore e rivelatore della dottrina, sia l’aspetto divino, che gli appartiene in quanto elemento centrale del culto.
Nel corso dei secoli, il cristianesimo si è diviso in diverse chiese e forme di culto. Dalla chiesa di Roma, autodefinitasi “cattolica”, nel senso di universale, si sono staccate prima la chiesa d’Oriente o ortodossa (scisma del 1054), poi le varie chiese protestanti nel XVI secolo, in seguito all’operato di diversi predicatori (come Martin Lutero e Giovanni Calvino), o alle decisioni dei sovrani (come nel caso dell’Atto di Supremazia del re d’Inghilterra Enrico VIII, nel 1534, all’origine della chiesa anglicana). Il numero dei fedeli cristiani è costantemente diminuito negli ultimi decenni, a vantaggio di altri culti o di scelte di vita razionaliste, come l’agnosticismo e l’ateismo.
Islam
L’islam è una religione monoteista apparsa nel mondo arabo tra il 570 e il 632 d.C., riconducibile a un unico fondatore, Maometto, che, secondo la tradizione, all’età di 42 anni iniziò ad apprendere la dottrina direttamente da Allah. Ispirato da una serie di rivelazioni divine, Maometto iniziò a recitare i versi del Corano, il solo testo sacro di riferimento che, per i musulmani, contiene l’insegnamento originale. La parola islam (“abbandono, affidamento”) indica la condizione di pace e sicurezza che si trova nella fede in dio. Secondo i musulmani, l’islam non rappresenta un insegnamento alternativo rispetto a cristianesimo ed ebraismo, bensì la rinnovata conferma della dottrina originaria che, con il tempo, era stata distorta attraverso traduzioni erronee. L’islam non rifiuta le profezie esposte nell’Antico e nel Nuovo Testamento, né respinge le figure dei profeti come Noè, Abramo, Mosè o Gesù, ma ritiene che, con Maometto, il Corano rifletta la vera volontà divina. I musulmani, così, rifiutano, per esempio, il concetto di Trinità e la natura divina di Gesù, avendo fede piuttosto in un dio privo di sostanza e non raffigurabile, non collocabile in un luogo determinato poiché presente ovunque.
Dopo il cristianesimo, l’islam è la seconda religione per diffusione mondiale, con una concentrazione rilevante in Medio Oriente, Asia meridionale e Africa subsahariana. Ancora oggi si divide in due grandi correnti: il sunnismo, la variante praticata dalla maggior parte dei fedeli, basata sulla consuetudine (Sunna), e lo sciismo, praticato prevalentemente in Iran.
Induismo
L’induismo è detto in sanscrito Sanatana Dharma, che significa “legge eterna”: è una delle religioni più antiche, avendo alle spalle circa 4000 anni di storia. Attualmente è la terza religione per numero di praticanti ed è ampiamente diffusa in Asia meridionale, India, Bangladesh, Birmania, Sri Lanka e Nepal.
L’induismo non si articola intorno a un apparato clericale o burocratico, né la sua origine è attribuibile a un profeta. La legge eterna è una verità spirituale che è stata rivelata divinamente ed è stata tramandata dai sacerdoti (brahmani) fino a oggi attraverso i testi sacri (Veda), composti tra il XV e il V secolo a.C. La dottrina induista si articola intorno al concetto del karma: l’infinito ciclo di causa-effetto che governa la gerarchia degli esseri senzienti. L’insieme delle azioni virtuose che un individuo pone nel corso della vita terrena permette la scalata nella gerarchia che, vita dopo vita, conduce le anime a un livello superiore. La gerarchia spirituale stabilita dal karma ha dato luogo a un sistema che limita rigidamente gli individui all’interno delle classi sociali: il sistema delle caste. La classe più elevata è quella dei brahmani.
Buddismo
Il buddismo nacque in India grazie all’opera di Siddhartha Gautama, il Budda, vissuto, secondo la tradizione, tra il 560 e il 480 a.C. Siddhartha, nella sua strenua ricerca della felicità, ottenne l’illuminazione a seguito di una lunga serie di pratiche, più o meno austere, e i suoi insegnamenti furono raccolti dai suoi discepoli in vari Sutra (testi sacri). Come per il cristianesimo e per l’islam, il buddismo nel corso del tempo e nelle diverse aree geografiche in cui si è diffuso ha subito delle riforme. Dall’India, è giunto inizialmente in Cina e in Giappone, attraverso l’interpretazione di varie scuole che hanno sviluppato varianti dell’insegnamento originario. Le dottrine buddiste prevalenti, attualmente, sono quelle della scuola Theravada, più antica, e quella della scuola Mahayana, più recente. Al momento, si stima che tra l’una e l’altra scuola vi siano più di 4 milioni di buddisti in America e più di 2 milioni in Europa.
Il buddismo Theravada è basato sulle scritture presenti nella raccolta del Tripitaka, letteralmente, dei tre canestri: la dottrina sostiene che l’origine della sofferenza si annidi nell’attaccamento ai desideri e, pertanto, la scelta di uno stile di vita austero può liberare l’uomo dalle sofferenze. La dottrina Mahayana, basata sul Sutra del Loto, sostiene che tutti gli esseri viventi possono trasformare la sofferenza in gioia, praticando la via del Bodhisattva: colui che opera per la felicità propria e degli altri, senza distinzioni. In particolare, a partire dagli anni Sessanta del Novecento si è gradualmente diffuso in Europa il buddismo giapponese o buddismo di Nichiren Daishonin, il monaco giapponese che, nel XIII secolo, propagò nel suo territorio la lezione del buddismo Mahayana.
Ebraismo
La religione ebraica ebbe origine circa 4000 anni fa, da un apparato di credenze coltivate dagli Ebrei, un popolo inizialmente composto da una serie tribù nomadi dell’Asia Minore. Essa si incentra sul culto di un unico dio, Jahvè, e del suo rapporto con il suo popolo eletto, gli Ebrei.
I principi fondamentali della dottrina ebraica sono custoditi nella Torah scritta, o Pentateuco, ossia i primi cinque libri della Bibbia. A questa, si è affiancata la cosiddetta Torah orale basata sull’interpretazione dei testi sacri e la cui tradizione arriva fino ai giorni nostri.
La tradizione attribuisce l’origine della dottrina ad Abramo, un pastore della città di Ur dei Caldei, riconosciuto come patriarca dall’ebraismo, dal cristianesimo e dall’islam. Secondo la Bibbia, Abramo strinse con Dio un patto di alleanza che, basato sulla fede, avrebbe assicurato protezione al suo popolo. Dalla Terra promessa, che avevano raggiunto sotto la guida di Mosè, gli Ebrei successivamente invasero la Terra di Canaan, che oggi corrisponde ai territori compresi tra Libano, Palestina, Israele, Siria e Giordania. A partire dagli inizi del I millennio a.C., la storia del popolo ebraico diventa per noi progressivamente più chiara, con l’aumentare delle fonti storiche che possono essere messe in relazione ai fatti raccontati nella Bibbia. Il punto di svolta della storia ebraica si ebbe nel 70 d.C., quando l’imperatore romano Tito ordinò il saccheggio di Gerusalemme, la distruzione del Tempio e l’espulsione degli Ebrei: fu l’inizio della diaspora, la lunga fase di dispersione degli Ebrei in tutto il mondo.
L’ebraismo è considerata tuttora, per numero di seguaci, una ▶ religione etnica. In Europa, il numero di fedeli è drasticamente calato dopo i tragici eventi della Shoah, lo sterminio ordinato dal regime nazista tedesco. Gli Ebrei hanno ritrovato una identità nazionale, in mancanza di una patria, nel movimento politico internazionale del sionismo (dal monte Sion) fondato dall’ebreo ungherese Theodor Herzl a fine Ottocento e adottato dalle comunità ebraiche dopo la persecuzione nazista. Nel 1948 fu creato lo Stato di Israele, costituito grazie al supporto della comunità internazionale, dove si trasferì buona parte degli ebrei scampati alla Shoah.
Altre religioni
Nel mondo sono praticate centinaia di religioni, molte delle quali ancora legate ad antichissimi culti locali. Le religioni indigene vengono tramandate all’interno delle tribù. Solitamente, al centro della credenza c’è la venerazione della natura. Lo sciamanesimo, per esempio, è una religione tradizionale, con pochi seguaci. Si tratta di un sistema di pratiche rituali e di credenze magico-religiose articolate intorno alla figura dello sciamano: la figura di maestro spirituale, anche guaritore e visionario, diffusa soprattutto in Africa, ma anche in molte culture dell’America e dell’Asia.
Tra le religioni etniche che vantano invece una diffusione nazionale o internazionale, possiamo ricordare lo shintoismo, il taoismo e il confucianesimo.
Praticato soprattutto in Giappone, lo shintoismo è una religione etnica basata sul culto degli antenati e sull’animismo, ossia la credenza secondo la quale determinati luoghi o oggetti sono popolati da spiriti, detti kami. Nel XIX secolo la dottrina fu formalmente riconosciuta come religione di Stato a sostegno della propaganda filoimperiale: l’imperatore veniva così adorato come una divinità terrena. Tuttavia, quando il Giappone uscì sconfitto dalla Seconda guerra mondiale, l’imperatore dovette rinunciare alla sua investitura divina e lo shintoismo non fu più religione di Stato. Da allora, molte scuole buddiste giapponesi recuperarono proseliti e tornarono a professare liberamente le loro dottrine. Attualmente, buona parte della popolazione giapponese pratica sia lo shintoismo sia il buddismo.
In Cina si sono generate e diffuse, nel corso dei secoli, due correnti filosofiche: il taoismo e il confucianesimo. Il taoismo, dalle origini poco chiare, riconducibili alle predicazioni di Lao Tze, sostiene che l’uomo debba vivere in armonia con la natura. Tale indicazione ha dato come esito, tra l’altro, la disciplina del feng shui, che offre un apparato di suggerimenti da applicare nella vita quotidiana, soprattutto in relazione alla collocazione e alla disposizione di elementi urbani come abitazioni, edifici, stanze e perfino oggetti. L’applicazione degli indirizzi suggeriti dal feng shui prevede che qualsiasi intervento sulla natura venga prodotto dopo aver consultato i geomanti, interpreti della volontà dei potenti spiriti di antenati, draghi, tigri e altre figure appartenenti all’apparato mitologico cinese.
Per quanto riguarda il confucianesimo, esso si ispira agli insegnamenti del filosofo Confucio, vissuto in Cina tra il 551 e il 479 a.C. La Cina viveva all’epoca una stagione di decadenza segnata da corruzione e instabilità politica: in tale contesto sociale, Confucio esercitò una profonda influenza in ambito filosofico, politico e religioso. Egli sosteneva la necessità di dare il massimo valore al momento presente, piuttosto che a una teorica vita futura, e incoraggiò le classi sociali sopraffatte dal sistema feudale a rivendicare la loro dignità. Confucio, nel proporre la propria filosofia di vita, incoraggiava i più deboli a trovare in loro stessi la forza della vita, predicando l’equivalente di quello che oggi viene definito come empowerment: la conquista dell’autoconsapevolezza e il controllo della propria vita. Sebbene il confucianesimo fosse una filosofia di vita, Confucio, dopo la morte, fu venerato come un capo spirituale nei numerosi templi eretti dai suoi discepoli in suo onore e la sua dottrina trovò in Asia orientale ampia diffusione.
GUIDA ALLO STUDIO
- Quali sono i principali scismi che si sono verificati all’interno del cristianesimo?
- In quale rapporto si trovano, per i musulmani, l’insegnamento dell’islam e le tradizioni cristiane ed ebraiche?
- Quali sono le grandi correnti in cui è diviso l’islam?
- In che cosa consiste il concetto di karma?
- Quale gerarchia sociale è connessa con l’induismo?
- Quali sono le principali dottrine buddiste? Che cosa sostengono?
- Che cos’è la diaspora?
- Da chi è stato fondato il movimento del sionismo? Che cosa sostiene?
- Per quale motivo lo shintoismo non è più la religione di Stato giapponese?
- In che cosa consiste il feng shui? A quale religione fa riferimento?
- Qual era il messaggio diffuso da Confucio e dal confucianesimo?
Tempo, spazio, storia - volume 1
Dalla Preistoria alla crisi di Roma repubblicana