Ti racconto la Storia - volume 3

1992: L ASSASSINIO DI FALCONE E BORSELLINO La reazione della mafia di fronte all impegno dei rappresentanti dello Stato fu brutale: nel maggio 1992 Giovanni Falcone, giudice del pool antimafia palermitano, fu assassinato insieme alla moglie e a tre agenti della scorta nella strage di Capaci; poco dopo, a luglio, la stessa sorte toccò a Paolo Borsellino, collega e amico di Falcone, ucciso insieme a cinque agenti della sua scorta in un attentato a Palermo. La popolazione siciliana, la classe politica e l opinione pubblica reagirono a questa sfida da parte della mafia con un ondata di indignazione e di proteste. Da allora si moltiplicarono le associazioni di cittadini impegnati nella lotta al fenomeno mafioso. A sinistra: il tratto dell autostrada A29 vicino a Capaci (Palermo) subito dopo l attentato in cui il 23 maggio 1992 rimase ucciso il giudice Giovanni Falcone. A destra: Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. studio con metodo Memorizzo 1992 Assassinio di Falcone e Borsellino LE BOMBE DEL 1993 E I NODI IRRISOLTI Nel 1993 la mafia tornò a colpire con ordigni esplosivi direttamente nel cuore di alcune importanti città italiane: a Firenze, a Roma e a Milano. Era un atto di minaccia contro lo Stato, che aveva inasprito le misure di sicurezza nei confronti dei mafiosi detenuti. Negli anni successivi ci furono nuovi processi e condanne, ma fu difficile stabilire con certezza i legami segreti tra mafia ed esponenti del mondo politico che avevano reso possibile il massiccio attacco degli anni Ottanta e Novanta contro lo Stato. Molti beni e proprietà dei mafiosi, dopo essere stati sequestrati dallo Stato, furono affidati a cooperative e associazioni. CAPITOLO 15 L Italia repubblicana: dalla Ricostruzione agli anni Ottanta 379

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Dal Novecento a oggi