Le storie di Galatea - Chaplin, il vagabondo che lottava contro il sistema

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IN CLASSE

Che cosa c’è di vero

Charlie Chaplin (1899-1977) è considerato uno dei maestri del cinema del Novecento; fu attore, sceneggiatore, regista, compositore di colonne sonore e produttore, premiato nel 1972 con l’Oscar alla carriera. Fu amico di grandi personaggi, come lo scienziato Albert Einstein, con cui condivideva battaglie politiche e l’impegno per la pace nel mondo. Il vagabondo Charlot è uno dei suoi personaggi più famosi, protagonista di numerose pellicole che toccano importanti temi sociali e politici.

di

Galatea

Galatea

Le storie

Chaplin, il vagabondo che lottava contro il sistema

Los Angeles, 1936

Il grande ingranaggio gira e l’omino viene risucchiato all’interno della macchina, come ingoiato da un mostro vorace, poi scivola fra le ruote dentate di metallo. Nella sala cinematografica tutti ridono e scoppia spontaneo un applauso. I critici dei giornali sono conquistati, e così il pubblico in sala, le persone comuni. Alla fine della proiezione tutti gridano a gran voce il suo nome: «Char-lie Cha-plin!».

Lui sale sul palco, quasi imbarazzato. Quando non recita, è timido, schivo. Come il protagonista delle sue pellicole, Charlot, un vagabondo goffo, povero e indifeso, con i baffetti neri e l’immancabile cappello a bombetta. In quest’ultimo film, Tempi moderni, Charlot fa l’operaio, costretto a seguire i ritmi martellanti della catena di montaggio, che non concede riposo. E così perde il sonno, perché nei suoi incubi notturni continua a stringere bulloni, e anche da sveglio vede bulloni dappertutto. Come se la sua intera esistenza consistesse nel girare bulloni, all’infinito, e non ci fosse spazio per altro. Perché i poveri, per sopravvivere nel mondo moderno, non hanno più tempo per vivere, solo per lavorare.

Lo sa bene cosa significa essere poveri, Charlie, che è figlio di artisti di strada ed è cresciuto patendo la fame e il freddo nei teatri di provincia della vecchia Inghilterra. Da lì è partito per conquistare la fama in America, a Hollywood, dove stava nascendo l’industria cinematografica. Ha ottenuto i primi successi con le comiche, brevi film buffi che raccontavano le avventure del suo Charlot. E ora che è uno degli attori e registi più famosi del mondo, ha deciso di rendere protagonisti dei suoi film tutti quelli che vengono stritolati dal sistema ma che non si arrendono, gli ultimi, dimenticati dalla società americana che ha occhi solo per i ricchi e i più fortunati. Ma Charlie non ci sta. Il vagabondo Charlot conquista le folle con il suo fare sognante e svagato perché, anche se povero, non ha perso ciò che ci rende umani: la dignità e la capacità di sognare.

Perché te l’ho raccontato

In questo capitolo studierai la grande crescita che conobbero gli Stati Uniti negli anni Venti e che riguardò anche l’industria cinematografica. Fu però una crescita diseguale, che aumentò la distanza tra ricchi e poveri e sfociò in una grave crisi economica. Nei suoi film Charlie Chaplin racconta i cambiamenti della società americana, mostrandone anche i limiti e le ombre: in Tempi moderni, per esempio, denuncia il lavoro ripetitivo e “disumanizzante” dell’operaio alla catena di montaggio.

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La crisi del 1929 negli Stati Uniti

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Ti racconto la Storia - volume 3
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