5. Le “battaglie” per l’economia

5 Le “battaglie” per l’economia

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del grano

In campo economico e sociale il fascismo cercò di coinvolgere e mobilitare la popolazione per risolvere i problemi del paese: gli obiettivi da raggiungere furono presentati come vere e proprie “battaglie”, sostenute da grandi campagne di propaganda.

La prima, lanciata da Mussolini nel 1925, fu la battaglia del grano, per aumentare la produzione nazionale di grano, diminuendo le importazioni dall’estero. In effetti la produzione aumentò, grazie allo sfruttamento di nuovi terreni e al miglioramento delle tecniche di coltivazione, a spese però di altre colture, come quelle ortofrutticole.

La battagl

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per la bonifica integrale

I nuovi terreni coltivabili furono in gran parte resi disponibili da un’altra battaglia, quella per la “bonifica integrale”, che aveva come obiettivo prosciugare e risanare i territori paludosi, dove era molto diffusa la malaria, una malattia infettiva trasmessa dalla puntura della zanzara. Sui territori bonificati vennero costruite strade e case, in cui si trasferirono contadini poveri provenienti da altre regioni.

La battaglia raggiunse il culmine negli anni Trenta, con la bonifica delle Paludi pontine nel Lazio, accompagnata dalla fondazione di nuove città: Littoria (oggi Latina) e Sabaudia.

La battagl

ia

demografica

Per il fascismo la popolazione, e quindi la forza lavoro, rappresentava una risorsa preziosa. A partire dal 1925 il governo adottò una serie di norme per aumentare le nascite: furono istituiti premi in denaro per le famiglie numerose e, al contrario, una tassa aggiuntiva per chi non era sposato. L’Opera maternità e infanzia aiutò a combattere la mortalità infantile, allora molto elevata, e organizzò asili nido e vacanze nelle colonie marine e montane per i figli dei lavoratori.

La battaglia demografica migliorò le condizioni di una parte dell’infanzia, ma non portò a un aumento significativo della popolazione.

Il regime fascista

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- Qual era lo scopo della battaglia del grano?

Al successo della “battaglia del grano” contribuirono anche i cinegiornali. Mussolini, infatti, si fece riprendere dalle cineprese mentre lavorava a torso nudo nei campi: il suo scopo era presentarsi come una persona comune, vicina al lavoro e alla fatica dei contadini.

Il corporativismo

Nel 1926 il regime vietò lo sciopero e mise fuori legge tutti i sindacati, tranne quelli fascisti. Il fascismo puntò a risolvere i conflitti sociali attraverso il corporativismo: al posto dei sindacati, furono create le corporazioni, ognuna delle quali riuniva sia i lavoratori sia i datori di lavoro di ciascuno dei 22 settori in cui venne divisa l’economia italiana.

L’intento era quello di incoraggiare la collaborazione fra le due classi, ma nella realtà gli interessi dei datori di lavoro prevalsero su quello dei lavoratori e le corporazioni, prive di un potere reale, si ridussero a enormi apparati burocratici.

L’intervento statale nell’econom

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Nel 1929 si verificò negli Stati Uniti una grave crisi economica ( capitolo 9, p. 224), che ebbe ripercussioni anche in Europa e in Italia, mettendo in difficoltà le imprese e facendo aumentare la disoccupazione. Per contrastare la crisi, nel 1933 fu rafforzato l’intervento dello Stato nell’economia attraverso la creazione dell’Iri (Istituto per la ricostruzione industriale), per aiutare le banche italiane più importanti.

Una r

ea

ltà arretrata

Negli anni del fascismo l’Italia si trasformò da paese prevalentemente agricolo a paese industriale: a partire dal 1936, l’agricoltura cessò di essere l’occupazione prevalente dei lavoratori, mentre crebbero le industrie siderurgiche, meccaniche, chimiche ed elettriche, aiutate dai sostegni statali.

Tuttavia la crescita fu limitata: i consumi degli italiani non aumentarono e il loro tenore di vita non migliorò; inoltre gli squilibri nell’economia, in particolare fra Nord e Sud, non si risolsero, anzi si aggravarono.

studio con metodo

Completa la mappa sull’economia del regime fascista inserendo i termini mancanti.

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che comprendono

corporazioni

datori di lavoro

Organizzo le informazioni

del

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la politica economica fascista

si basa su

le “battaglie”

per la bonifica integrale

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Manifesto di propaganda in favore del corporativismo: l’economia dell’Italia è rappresentata come una macchina, il cui buon funzionamento dipende dall’armonia di tutte le parti coinvolte, lavoratori e imprenditori.

intervento dello __________

Ti racconto la Storia - volume 3
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Dal Novecento a oggi