SCRIVI TU!

Verso la prima prova d esame Scrivi tu! T 1 In una società composita, multietnica, multiculturale, dove ceti sociali diversi entrano continuamente in contatto tra loro e prima di tutto sui banchi di scuola, ognuno si trova nella necessità di sviluppare, nel corso della crescita, una serie di abilità sociali, relazionali ed emozionali che un tempo, in un contesto più raccolto e meno problematico, apparivano meno rilevanti. Tolleranza, comprensione di sé e degli altri, capacità di relazionarsi con i diversi da sé e di controllare i propri impulsi stanno diventando qualità sempre più necessarie in un mondo profondamente mutato e tendenzialmente democratico dove, al contrario dei sistemi paternalistici o monolitici, a ognuno è richiesto di essere direttamente responsabile delle proprie azioni. Pensare di abolire ogni forma di violenza è pura utopia, così come è utopico pensare che la violenza sia contrastabile soltanto con interventi istituzionali. La violenza riemerge continuamente nel quotidiano in forme diverse e sottili di aggressività cosicché ognuno, pur ricercando e avvalendosi dell appoggio esterno, deve essere anche in grado di riconoscerla e fronteggiarla, di trovare i modi per sottrarsi a essa e renderla innocua, sia quando proviene dall esterno sia quando origina dall interno di sé. A. Oliverio Ferraris, Piccoli bulli crescono. Come impedire che la violenza rovini la vita ai nostri figli, Rizzoli, Milano 2006 La citazione, tratta da un libro della psicologa Anna Oliverio Ferraris sul bullismo, individua le nuove abilità, responsabilità, conoscenze che la società contemporanea, sin dai banchi di scuola, chiede a tutti di sviluppare per non rimanere prigionieri della trappola della violenza. Rifletti su queste tematiche e confrontati anche in maniera critica con la tesi espressa nell estratto, facendo riferimento alle tue conoscenze, alle tue esperienze personali, alla tua sensibilità. Articola la struttura della tua riflessione in paragrafi opportunamente titolati e presenta la trattazione con un titolo complessivo che ne esprima in una sintesi coerente il contenuto. T 2 Come spiega l economista Richard Layard, oltre un certo livello di reddito una volta risolti i problemi di sopravvivenza non c è correlazione tra denaro e felicità. Se uno non mangia, certo ha una gran voglia di guadagnare per potersi nutrire, e quando ci riesce è felice. Ma superata una certa cifra (circa 14.000 euro all anno, secondo la stima di Layard nel 2006), le due linee della felicità e del reddito aumentano in modo separato, per ragioni discordanti. [ ] Perché l evidenza della non correlazione tra consumo, soddisfazione, reddito, felicità non basta a far comprendere che stiamo vivendo un grande e gravosissimo equivoco? Che cosa occorre per spiegare, far capire, far vivere un esistenza basata su altre risorse, in cui il denaro abbia, com è giusto, un ruolo importante ma non assoluto, e ben altro peso venga dato a funzioni e comportamenti diversi (ognuno saprà cosa, quale, come, per sé)? Se quel denaro crescesse sugli alberi capirei, ma costa fatica, il modo di guadagnarlo permea la nostra intera vita, e dobbiamo prostituire la nostra essenza di uomini e donne per ottenerlo! Seguendolo, soprattutto, rischiamo di perderci. S. Perotti, Avanti tutta. Manifesto per una rivolta individuale, Chiaralettere, Milano 2011 345

Palestra di scrittura
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