T5 - Piero Calamandrei, La Costituzione non è una macchina

Tipologia B La Costituzione non è una macchina T 5 AMBITO STORICO Piero Calamandrei Piero Calamandrei (Firenze 1889-1956), professore di diritto, partecipò alla Prima guerra mondiale come volontario. Durante il fascismo, entrò nella lotta clandestina al regime e collaborò al foglio antifascista Non mollare , diretto da Gaetano Salvemini, Carlo Rosselli ed Ernesto Rossi. Contrario all entrata in guerra dell Italia, dal 1941 militò nelle file di Giustizia e Libertà , movimento di opposizione di tendenza liberalsocialista fondato nel 1929 a Parigi da esuli italiani. Nel 1942 fu tra i fondatori del Partito d Azione, e nel 1946 fu membro dell Assemblea Costituente della neonata Repubblica, che aveva il compito di redigere la nuova carta costituzionale. Il brano riportato è un estratto da un suo discorso pronunciato il 26 gennaio 1955 davanti agli studenti dell Università Cattolica di Milano, in occasione dell inaugurazione di un ciclo di sette lezioni sulla Costituzione. 5 10 15 20 25 30 La Costituzione non è una macchina che una volta messa in moto va avanti da sé. La Costituzione è un pezzo di carta, la lascio cadere e non si muove: perché si muova bisogna ogni giorno rimetterci dentro il combustibile; bisogna metterci dentro l impegno, lo spirito, la volontà di mantenere queste promesse, la propria responsabilità. Per questo una delle offese che si fanno alla Costituzione è l indifferenza alla politica. un po una malattia dei giovani l indifferentismo. «La politica è una brutta cosa. Che me n importa della politica? : quando sento fare questo discorso, mi viene sempre in mente quella vecchia storiellina che qualcheduno di voi conoscerà: di quei due emigranti, due contadini che traversano l oceano su un piroscafo traballante. Uno di questi contadini dormiva nella stiva e l altro stava sul ponte e si accorgeva che c era una gran burrasca con delle onde altissime, che il piroscafo oscillava. E allora questo contadino impaurito domanda ad un marinaio: «Ma siamo in pericolo? E questo dice: «Se continua questo mare tra mezz ora il bastimento affonda . Allora lui corre nella stiva a svegliare il compagno. Dice: «Beppe, Beppe, Beppe, se continua questo mare il bastimento affonda . Quello dice: «Che me ne importa? Unn è mica mio! . Questo è l indifferentismo alla politica. così bello, è così comodo! è vero? è così comodo! La libertà c è, si vive in regime di libertà. C è altre cose da fare che interessarsi alla politica! Eh, lo so anche io, ci sono Il mondo è così bello vero? Ci sono tante belle cose da vedere, da godere, oltre che occuparsi della politica! E la politica non è una piacevole cosa. Però la libertà è come l aria. Ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare, quando si sente quel senso di asfissia che gli uomini della mia generazione hanno sentito per vent anni e che io auguro a voi giovani di non sentire mai. E vi auguro di non trovarvi mai a sentire questo senso di angoscia, in quanto vi auguro di riuscire a creare voi le condizioni perché questo senso di angoscia non lo dobbiate provare mai, ricordandovi ogni giorno che sulla libertà bisogna vigilare, vigilare dando il proprio contributo alla vita politica. [ ] Io mi ricordo le prime elezioni, dopo la caduta del fascismo, il 6 giugno del 1946; questo popolo che da venticinque anni non aveva goduto delle libertà civili e politiche, la prima volta che andò a votare, dopo un periodo di orrori, di caos: la guerra civile, le lotte, le guerre, gli incendi, andò a votare. Io ricordo, io ero a Firenze, lo stesso è capitato qui. Queste file di gente disciplinata davanti alle sezioni. Disciplinata e lieta. Perché avevano la sensazione di aver ritrovato la propria dignità, questo dare il voto, questo portare la propria opinione per contribuire a creare questa opi307

Palestra di scrittura
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