T18 - Patrizia Valduga, Gravezza che al leggiadro cuore

Tipologia A POESIA Patrizia Valduga, Gravezza che al leggiadro cuore ratta T 18 Medicamenta e altri medicamenta La poesia di Patrizia Valduga (Castelfranco Veneto 1953), tratta da Medicamenta e altri medicamenta, descrive un tentativo di seduzione finito male, l insorgere della gravezza del cuore , la riflessione su quanto siano banali calcoli e strategie della vita e quanto rimanga comunque grande, anche quando parla di cose misere, la poesia. Al pari della maggioranza delle poesie della Valduga, descrive sentimenti comuni portandoli all estremo (in questo caso, la pesantezza del cuore, molto spesso il bruciare e deludere dell amore, la sessualità, la morte, l urlo gettato per bestemmia o richiesta di aiuto verso Dio). Ancora tipici della Valduga sono i fitti riferimenti letterari (al v. 1 è evidente quello a Guinizzelli e a Dante, Inferno, V: «Amor, ch al cor gentil ratto s apprende / prese costui de la bella persona / che mi fu tolta; e l modo ancor m offende. / Amor, ch a nullo amato amar perdona, mi prese del costui piacer sì forte / [ ] ); la mescolanza tra il registro aulico e quello basso; l utilizzo di forme chiuse (in questo caso, siamo davanti a un sonetto caudato, fatto perlopiù di endecasillabi). Gravezza che al leggiadro cuore ratta s apprende e con molestie si dilata e accidie e noia, mi prese la mignatta di sorpresa, allorché vinta fiaccata 5 10 andavo ragionando la disfatta e sua vicaria tecnica provata di seduzione, a chiuder pari e patta. Ci vuol tempo per l ora ben girata Ci vuol tempo, buon dio, per un idiota d idiozia catafratta e mentecatta, a rifar conti e riscontri di vita Scarso il tramonto, compatta la ruota della sera sollecita s appiatta E immota me ne resto, incanaglita. 15 gravezza che quota delle parole la ricchezza intatta, la miseria dei calcoli infinita. 2 molestie: atto che reca danno o distur- bo; pena, tormento provocati da persone o cose e in genere da tutto ciò che produce un turbamento del benessere fisico o della tranquillità spirituale. 3 mignatta: sanguisuga, riferito a Gravezza (v. 1). 4 fiaccata: participio dal verbo fiacca- re , che nelle prime occorrenze in italiano significa rompere qualcosa flettendola ; in Dante significa rendere debole, fiacco, privo di forza fisica e morale . 6 vicaria: sostitutiva, conservatrice. 7 a chiuder pari e patta: alla pari, senza vincitori né vinti. 10 catafratta: coperta dall armatura, dif- ficile da colpire, armata. mentecatta: inferma di mente, insensata. 13 s appiatta: si nasconde. 14 immota: ferma. incanaglita: abbrutita, divenuta una canaglia. 15 quota: stima, valuta. 223

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