Il magnifico viaggio - Giacomo Leopardi

25 Invettiva contro la natura 30 35 La morte di Silvia 40 45 Il venir meno della speranza del poeta 50 che percorrea la faticosa tela. Mirava il ciel sereno, le vie dorate e gli orti, e quinci il mar da lungi, e quindi il monte. Lingua mortal non dice quel ch io sentiva in seno. Che pensieri soavi, che speranze, che cori, o Silvia mia! Quale allor ci apparia la vita umana e il fato! Quando sovviemmi di cotanta speme, un affetto mi preme acerbo e sconsolato, e tornami a doler di mia sventura. O natura, o natura, perché non rendi poi quel che prometti allor? perché di tanto inganni i figli tuoi? Tu pria che l erbe inaridisse il verno, da chiuso morbo combattuta e vinta, perivi, o tenerella. E non vedevi il fior degli anni tuoi; non ti molceva il core la dolce lode or delle negre chiome, or degli sguardi innamorati e schivi; né teco le compagne ai dì festivi ragionavan d amore. Anche peria fra poco la speranza mia dolce: agli anni miei anche negaro i fati 22 che tela: che si muoveva rapida sul telaio. Evidentemente Silvia è intenta a un lavoro di tessitura. 23 Mirava: contemplavo. 25 quinci il monte: da una parte (quinci) il mare in lontananza (da lungi), dall altra (quindi) le montagne. 26-27 Lingua in seno: nessuna lingua umana è in grado di esprimere la dolcezza che provavo dentro di me. 29 cori: affetti, sentimenti. 31 il fato: il destino, il futuro. 32 Quando speme: quando mi torna alla memoria quella speranza così lieta. L espressione cotanta speme deriva dal Canzoniere petrarchesco («Questo m avanza di cotanta speme , 268, v. 32). 33 un affetto mi preme: un angoscia mi opprime. 82 / GIACOMO LEOPARDI 35 tornami: mi torno. 37 rendi: mantieni. 40 pria verno: prima che l inverno ina- ridisse le erbe. 41 chiuso morbo: una malattia nascosta, che non aveva dato segni premonitori (si tratta della tisi). Ma la natura sconosciuta della malattia di Silvia ribadisce il significato che il poeta dà alla sua morte come un evento ineluttabile che incombe su ogni essere vivente. 43 il fior degli anni tuoi: la tua giovinezza. 44 molceva: lusingava. 45 negre chiome: capelli neri. 46 schivi: sfuggenti, pudichi (ribadisce il fuggitivi del v. 4). 47 teco: con te. 49 peria fra poco: morì poco dopo la scomparsa di Silvia. 51 negaro: negarono. Le parole valgono fato In latino fatum deriva dal verbo fari, che significa dire , parlare . In effetti, presso i Romani, il fato era la parola della divinità, e di conseguenza la sorte irrevocabile fissata dal principio e a cui nessuno si poteva sottrarre. Nel mondo moderno, il termine non rimanda più a entità metafisiche, ma designa semplicemente il destino, sia in modo scherzoso (magari al plurale: «Così ha voluto il fato! ) sia come allusione a una realtà triste e negativa («Marco si sente sovrastato da un fato oscuro ). Scrivi una frase per ciascuno di questi aggettivi e sostantivi derivati da fato: fatale; fatalità; fatidico; fatalista.

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