4 - Il valore della solidarietà

I grandi temi La natura indifferente L approdo al materialismo induce infatti Leopardi a concepire la natura come un entità meccanica nella quale vigono leggi e princìpi oggettivi finalizzati unicamente a conservare l ordine cosmico secondo un inesorabile ciclo che comporta la vita e la morte degli individui e delle specie. Essa cessa di essere la dolce e benefica madre, immaginata in precedenza, e appare invece del tutto indifferente alle sorti dell uomo, vittima del suo imperturbabile ingranaggio che fa e disfa, crea e distrugge: «La natura, per necessità della legge di distruzione e riproduzione, e per conservare lo stato attuale dell universo, è essenzialmente regolarmente e perpetuamente persecutrice e nemica mortale di tutti gl individui d ogni genere e specie, ch ella dà in luce; e comincia a perseguitarli dal punto medesimo in cui gli ha prodotti (Zibaldone, 11 aprile 1829). Il valore della ragione Al contrario la ragione, prima giudicata colpevole per aver palesato la verità della condizione umana, è ora rivalutata come il solo antidoto contro le mistificazioni ideologiche, in particolare quelle prodotte dalle visioni spiritualistiche e provvidenzialistiche dell universo. Essa consente di rivelare tutti gli «inganni [ ] dell intelletto (Dialogo di Tristano e di un amico) che nascondono e abbelliscono la dura realtà, e al tempo stesso sprona gli esseri umani ad accettarla con dignità senza confidare nei falsi benefici di una fede religiosa. DAI TEMI ai testi: T10 > p. 74 T12 > p. 81 T14 > p. 93 T20 > p. 140 PENSIERO LEOPARDIANO un percorso aperto alla infelicità come dalla contrapposizione tra età antica epoca serena rapporto idilliaco con la natura, fonte di piacevoli illusioni età moderna epoca infelice dominio della ragione, responsabile dell angoscia umana condizione universale natura matrigna indifferente alla sofferenza umana ragione come unico strumento per conoscere la reale condizione umana | 4 | Il valore della solidarietà Pessimista ma non scettico Pur approdando a una corrosiva e spietata denuncia di tutte le illusioni che l intelletto fabbrica per ingannare gli individui, rendendoli inconsapevoli della loro reale condizione, il pessimismo di Leopardi non assume mai la valenza di sterile scetticismo, di sfiduciata diffidenza nei confronti del prossimo o di lamentosa recriminazione sul dolore umano. In una pagina dello Zibaldone (2 gennaio 1829), egli scrive: «La mia filosofia, non solo non è conducente alla misantropia, come può parere a chi la guarda superficialmente, e come molti l accusano; ma di sua natura esclude la misantropia, di sua natura tende a sanare, 28 / GIACOMO LEOPARDI

Il magnifico viaggio - Giacomo Leopardi
Il magnifico viaggio - Giacomo Leopardi