Il magnifico viaggio - Giacomo Leopardi

La poetica del vago e dell indefinito D altra parte rinunciare all immaginazione comporta per l uomo l impossibilità di produrre effetti capaci di superare e compensare una realtà di dolore e infelicità. Come Leopardi mette in evidenza in molte pagine dello Zibaldone, l aspirazione al piacere può essere concretizzata proprio dalle sensazioni e dalle impressioni stimolate dalla fantasia mediante le suggestioni magiche e indeterminate che solo la poesia può comunicare. Le immagini in grado di evocare e produrre tali processi psicologici saranno caratterizzate pertanto da vaghezza e infinitezza, suggeriranno un impressione di lontananza remota nel tempo e nello spazio, evocheranno sensazioni (grazie alle «parole ) ma non descriveranno in modo definito e circoscritto (come invece fanno i «termini ), riproporranno alla mente le parole, i luoghi e le cose del passato per mezzo della «rimembranza , cioè del ricordo, anch esso sfumato, del passato. L immaginazione contro il vero Ben diversa, invece, appare a Leopardi la poetica romantica, ingabbiata dal canone del vero, che obbliga il letterato ad attenersi al resoconto dell esperienza reale. Allo stesso tempo, mentre polemizza contro la ricerca dell attualità e dell oggettività, che si traduce, soprattutto in Italia, nei generi narrativi, il poeta censura anche la tendenza, frequente nella letteratura europea, a voler stupire e impressionare il pubblico con il gusto dell orrido e dello strano, da cui nascono trame fantastiche e avventurose, orrori e misfatti. Né è possibile definire tale produzione «sentimentale , come fanno gli scrittori d oltralpe: l autentica poesia sentimentale è nella natura, che i poeti antichi imitavano, e nell espressione dell interiorità più profonda, mentre la sensibilità romantica è per Leopardi il risultato patetico di letture romanzesche infarcite di lacrime e sospiri, «un miscuglio o una filza di rimembranze di storie di novelle di massime di sentenze di detti di frasi lette o sentite . L originale posizione leopardiana La riproposizione dei classici come modello e il rifiuto di questo repertorio non implicano d altro canto la difesa dell immobile e mitologico classicismo settecentesco (quello di Vincenzo Monti, nei confronti del quale Leopardi non risparmia critiche), quanto piuttosto la volontà di contestare la falsa ispirazione di una poesia intellettualistica che non nasce come una spontanea e naturale esigenza dello spirito. Nei classici, infatti, Leopardi non vede esempi di fredda razionalità, bensì l espressione degli impulsi più autentici dell anima poetica. Incisione raffigurante Villa Ferrigni presso Napoli, dove Leopardi scrisse La ginestra, XIX secolo. Collezione privata. L AUTORE / 23

Il magnifico viaggio - Giacomo Leopardi
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