Il magnifico viaggio - Giacomo Leopardi

FINESTRA SUL 900 Leopardi & Anna Maria Ortese dai luoghi comuni folcloristici. Per questo la scrittrice si ritrova al centro di molte polemiche da parte degli intellettuali progressisti della città, che la accusano di aver compiuto un operazione moralmente crudele e politicamente reazionaria. Come già emerge dal titolo paradossale e al tempo stesso provocatorio, la città partenopea è ritratta senza indulgere all oleografia di maniera: in particolare, lo sguardo della scrittrice si concentra sui vicoli e sui quartieri più poveri, dove vive una plebe condannata a una miseria soffocante e chiusa in un rassegnato fatalismo. Tra gli anni Cinquanta e i Settanta Anna Maria Ortese vive tra Roma e Milano, oggetto quest ultima di una serie di inchieste e prose edite prima sulla stampa periodica e poi nel libro Silenzio a Milano. Nel contempo inaugura una ricca attività giornalistica che la porta a viaggiare anche fuori d Italia come inviata di testate di orientamento politico diverso, dall Unità all Europeo (un suo disincantato reportage dall Unione Sovietica le attira un coro di critiche indignate da parte di molti esponenti della cultura di sinistra). Scrive raccolte di racconti e romanzi come L iguana (1965), Poveri e semplici, che le assicura il premio Strega nel 1967, e Il porto di Toledo (1967), una singolare autobiografia sentimentale, in bilico tra ricordo, meditazione e invenzione fantastica. Ritiratasi con la sorella a Rapallo, in Liguria, Anna Maria Ortese accentua negli ultimi anni di vita (si spegnerà nel 1998) il proprio isolamento, interrotto solo da pochi interventi pubblici, come quelli intorno al vitalizio della legge Bacchelli assegnatole nel 1986 in ragione delle sue difficili condizioni economiche. Paul Klee, Forte sogno, 1929. Collezione privata. Le due realtà di Leopardi e Ortese Improvvisa e in extremis, pertanto, giunge la stagione del rilancio, grazie all imprevedibile successo che il pubblico dei lettori decreta al romanzo Il cardillo addolorato, edito nel 1993. Anche in questo romanzo, come nell Iguana, la vicenda narrativa è poco più che un pretesto: sullo sfondo della Napoli del Settecento, tre viaggiatori del Nord Europa si trovano invischiati in vicende misteriose, tra amori, apparizioni e metamorfosi, sulle quali incombe la presenza di una delle tante creature, l uccello che dà il titolo al libro, di cui sono disseminate le pagine della scrittrice. La bizzarra disposizione onirica di Anna Maria Ortese dà corpo a invenzioni fantastiche che rivelano una realtà più profonda di quella che appare agli occhi comuni e più distratti. Strambi personaggi e bestie misteriose si muovono in ambienti estrosi, raccontati con una lingua barocca e raffinatissima. Non si tratta, però, di un espressività fine a sé stessa: Anna Maria Ortese, infatti, dichiara di non accontentarsi del mondo, ma di volerlo ricreare grazie a una sorta di doppia vista di ascendenza leopardiana. Nello Zibaldone, Leopardi scriveva: «All uomo sensibile e immaginoso, che viva come io sono vissuto gran 186 / GIACOMO LEOPARDI Leonardo da Vinci, Uomo vitruviano, 1490 ca. Venezia, Gallerie dell Accademia.

Il magnifico viaggio - Giacomo Leopardi
Il magnifico viaggio - Giacomo Leopardi