Il magnifico viaggio - Giacomo Leopardi

DENTRO IL TESTO La premessa filosofica nello Zibaldone I contenuti tematici Come capita per molte delle Operette, anche questa ha un antefatto nel pen siero filosofico leopardiano fissato tra le pagine dello Zibaldone. Cinque anni prima della stesura del dialogo, l autore scriveva: «Io ho dimandato a parecchi se sarebbero stati contenti di tornare a rifare la vita passata, con patto di rifar la né più né meno quale la prima volta [ ]. Quanto al tornare indietro a vive re, ed io e tutti gli altri sarebbero sta ti contentissimi; ma con questo patto, nessuno [ ]. Che vuol dir questo? Vuol dire che nella vita che abbiamo speri mentata e che conosciamo con certez za, tutti abbiam provato più male che bene; e che se noi ci contentiamo ed anche desideriamo di vivere ancora, ciò non è che per ignoranza del futuro, e per una illusione della speranza, senza la quale illusione e ignoranza non vor remmo più vivere, come noi non vorrem mo rivivere nel modo che siamo vissuti (1° luglio 1827). Due tipi umani, due filosofie di vita Questo è, in sintesi, il messaggio che il passeggere insinua nell argomentazio ne del venditore. A ben vedere, si tratta di due personaggi simbolici: il passegGiovanni Boldini, Lo strillone, 1880 ca. gere (una bonaria, ma al tempo stesso Napoli, Museo di Capodimonte. lucida controfigura del poeta) rappre senta l uomo di pensiero che, dopo un numero sufficiente di anni e di esperienze, interro ga l interlocutore per aprirgli gli occhi sul carattere fallace di ogni speranza futura; il venditore è invece l immagine del sempliciotto (e quindi di buona parte del genere umano) che non sa trarre le giuste conclusioni dal proprio vivere, preferendo rimanere nell illusio ne e nell inconsapevolezza. Messo alle strette dalle domande del passeggere, il venditore ammette di non voler tornare indietro per rivivere ciò che ha già vissuto, ma si acconten ta, con una sciocca svagatezza, di rimandare il proprio desiderio di felicità a un impossi bile domani migliore. Perché infierire? D altra parte, lo stesso passeggere non si lascia vincere dall indignazione: la pietà per gli errori di un umanità da commiserare lo spinge a non far scoppiare la bolla di sapone in cui vive il venditore, finendo per acquistare il calendario (il più bello, r. 50) e congedarsi con un augurio di futura vita felice (r. 48). Una significativa struttura circolare Le scelte stilistiche Il finale dunque riporta tutto proprio come era al principio: il venditore riprende a vende re (strillando la stessa, identica formula iniziale: Almanacchi, almanacchi nuovi; lunari nuovi, r. 1 e rr. 5354), come se nulla fosse, ignaro di cosa intendesse il suo cliente. Il dialogo ha così la sua perfetta struttura circolare, a significare che l intreccio, la progressione e lo sviluppo della conversazione e della stessa esistenza umana non sono possibili: do po la sequenza di battute semplici ed essenziali, la vita ritorna a essere quella di sempre, con le sue speranze, attese e illusioni che si rinnovano ogni anno, tenaci per quanto fatal mente destinate a svanire. 164 / GIACOMO LEOPARDI

Il magnifico viaggio - Giacomo Leopardi
Il magnifico viaggio - Giacomo Leopardi