Il magnifico viaggio - Giacomo Leopardi

130 135 140 145 150 155 160 165 170 primi. E già mi veggo vicino il tempo amaro e lugubre della vecchiezza; vero e manifesto male, anzi cumulo di mali e di miserie gravissime; e questo tuttavia non accidentale, ma destinato da te per legge a tutti i generi de viventi, preveduto da ciascuno di noi fino nella fanciullezza, e preparato in lui di continuo, dal quinto suo lustro in là,48 con un tristissimo declinare e perdere senza sua colpa: in modo che appena un terzo della vita degli uomini è assegnato al fiorire, pochi istanti alla maturità e perfezione, tutto il rimanente allo scadere, e agl incomodi che ne seguono. Natura Immaginavi tu forse che il mondo fosse fatto per causa vostra? Ora sappi che nelle fatture, negli ordini e nelle operazioni mie,49 trattone50 pochissime, sempre ebbi ed ho l intenzione a tutt altro, che alla felicità degli uomini o all infelicità. Quando io vi offendo in qualunque modo e con qual si sia mezzo, io non me n avveggo,51 se non rarissime volte: come, ordinariamente, se io vi diletto o vi benefico, io non lo so; e non ho fatto, come credete voi, quelle tali cose, o non fo quelle tali azioni, per dilettarvi o giovarvi. E finalmente, se anche mi avvenisse di estinguere tutta la vostra specie, io non me ne avvedrei. Islandese Ponghiamo caso52 che uno m invitasse spontaneamente a una sua villa, con grande instanza,53 e io per compiacerlo vi andassi. Quivi mi fosse dato per dimorare una cella tutta lacera e rovinosa, dove io fossi in continuo pericolo di essere oppresso; umida, fetida, aperta al vento e alla pioggia. Egli, non che si prendesse cura d intrattenermi in alcun passatempo o di darmi alcuna comodità, per lo contrario appena mi facesse somministrare il bisognevole a sostentarmi; e oltre di ciò mi lasciasse villaneggiare,54 schernire, minacciare e battere da suoi figliuoli e dall altra famiglia. Se querelandomi io seco di questi mali trattamenti, mi rispondesse: forse che ho fatto io questa villa per te? o mantengo io questi miei figliuoli, e questa mia gente, per tuo servigio? e, bene ho altro a pensare che de tuoi sollazzi, e di farti le buone spese;55 a questo replicherei: vedi, amico, che siccome tu non hai fatto questa villa per uso mio, così fu in tua facoltà di non invitarmici. Ma poiché spontaneamente hai voluto che io ci dimori, non ti si appartiene56 egli di fare in modo, che io, quanto è in tuo potere, ci viva per lo meno senza travaglio e senza pericolo? Così dico ora. So bene che tu non hai fatto il mondo in servigio degli uomini. Piuttosto crederei che l avessi fatto e ordinato espressamente per tormentarli. Ora domando: t ho io forse pregato di pormi in questo universo? o mi vi sono intromesso violentemente, e contro tua voglia? Ma se di tua volontà, e senza mia saputa, e in maniera che io non poteva sconsentirlo né ripugnarlo,57 tu stessa, colle tue mani, mi vi hai collocato; non è egli dunque ufficio tuo,58 se non tenermi lieto e contento in questo tuo regno, almeno vietare che io non vi sia tribolato e straziato, e che l abitarvi non mi noccia?59 E questo che dico di me, dicolo di tutto il genere umano, dicolo degli altri animali e di ogni creatura. Natura Tu mostri non aver posto mente che la vita di quest universo è un perpetuo circuito di produzione e distruzione, collegate ambedue tra se di maniera, che cia- 48 dal quinto suo lustro in là: dopo i ven ticinque anni. 49 nelle fatture operazioni mie: nel mio creare, dare leggi, operare. 50 trattone: escludendone. 51 io non me n avveggo: io non me ne 144 / GIACOMO LEOPARDI accorgo. 52 Ponghiamo caso: facciamo l ipotesi. 53 instanza: insistenza. 54 villaneggiare: insultare. 55 pensare buone spese: occuparmi del tuo divertimento e di mantenerti negli agi. 56 non ti si appartiene: non ti spetta. 57 senza mia saputa ripugnarlo: senza che io lo sapessi, né potessi accettarlo o rifiutarlo. 58 ufficio tuo: tuo compito (latinismo). 59 noccia: nuoccia.

Il magnifico viaggio - Giacomo Leopardi
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