Il magnifico viaggio - Giacomo Leopardi

30 35 40 45 50 55 60 65 mente infinite sollecitudini,16 e infiniti mali, che affannano e nocciono in effetto,17 tanto più si allontanano dalla felicità, quanto più la cercano. Per queste considerazioni, deposto ogni altro desiderio, deliberai, non dando molestia a chicchessia, non procurando in modo alcuno di avanzare il mio stato, non contendendo18 con altri per nessun bene del mondo, vivere una vita oscura e tranquilla; e disperato dei piaceri,19 come di cosa negata alla nostra specie, non mi proposi altra cura che di tenermi lontano dai patimenti. Con che non intendo dire che io pensassi di astenermi dalle occupazioni e dalle fatiche corporali; che ben sai che differenza è dalla fatica al disagio, e dal viver quieto al vivere ozioso. E già nel primo mettere in opera questa risoluzione,20 conobbi per prova come egli è vano a pensare, se tu vivi tra gli uomini, di potere, non offendendo alcuno, fuggire21 che gli altri non ti offendano; e cedendo sempre spontaneamente, e contentandosi del menomo22 in ogni cosa, ottenere che ti sia lasciato un qualsivoglia luogo, e che questo menomo non ti sia contrastato.23 Ma dalla molestia degli uomini mi liberai facilmente, separandomi dalla loro società, e riducendomi in solitudine: cosa che nell isola mia nativa si può recare ad effetto senza difficoltà. Fatto questo, e vivendo senza quasi verun immagine24 di piacere, io non poteva mantenermi però senza patimento: perché la lunghezza del verno,25 l intensità del freddo, e l ardore estremo della state,26 che sono qualità di quel luogo, mi travagliavano di continuo; e il fuoco, presso al quale mi conveniva passare una gran parte del tempo, m inaridiva le carni, e straziava gli occhi col fumo; di modo che, né in casa né a cielo aperto, io mi poteva salvare da un perpetuo disagio. Né anche potea conservare quella tranquillità della vita, alla quale principalmente erano rivolti i miei pensieri: perché le tempeste spaventevoli di mare e di terra, i ruggiti e le minacce del monte Ecla,27 il sospetto degl incendi, frequentissimi negli alberghi,28 come sono i nostri, fatti di legno, non intermettevano29 mai di turbarmi. Tutte le quali incomodità in una vita sempre conforme a se medesima, e spogliata di qualunque altro desiderio e speranza, e quasi di ogni altra cura, che d esser quieta; riescono di non poco momento,30 e molto più gravi che elle non sogliono apparire quando la maggior parte dell animo nostro è occupata dai pensieri della vita civile, e dalle avversità che provengono dagli uomini. Per tanto veduto che più che io mi ristringeva e quasi mi contraeva in me stesso,31 a fine d impedire che l esser mio non desse noia né danno a cosa alcuna del mondo; meno mi veniva fatto che le altre cose non m inquietassero e tribolassero; mi posi a cangiar luoghi e climi, per vedere se in alcuna parte della terra potessi non offendendo non essere offeso, e non goden- 16 sollecitudini: preoccupazioni. 17 nocciono in effetto: producono con seguenze dolorose. 18 non contendendo: non mettendomi in competizione. 19 disperato dei piaceri: non sperando di poter ottenere alcun piacere. 20 nel primo risoluzione: come iniziai a mettere in pratica questa decisione. 21 fuggire: evitare. 22 menomo: minimo. 23 contrastato: messo in discussione. 24 verun immagine: nessun accenno. 25 verno: inverno. 26 state: estate. 27 monte Ecla: il vulcano Hekla, il mag giore dell Islanda. 28 alberghi: abitazioni. 29 intermettevano: smettevano (latinismo). 30 riescono momento: assumono una certa importanza. 31 mi in me stesso: limitavo le esigen ze e quasi mi chiudevo in me stesso, in solitudine. Le parole valgono colare attrezzo agricolo, una sorta di lastra di pietra tagliente usata per staccare i chicchi di grano dalle spighe, separandoli dalla paglia (la trebbiatura, appunto). C è in quest operazione l idea stessa del calcare e, di conseguenza, dell affliggere : da qui il significato di tribolare, usato sia in forma transitiva come tormentare sia, più frequentemente, in forma intransitiva come soffrire , penare , fisicamente o moralmente. Nell uso familiare si usa spesso questa espressione: «Ha finito di tribolare . A chi si riferisce e in quali circostanze? tribolare L origine del verbo tribolare è contadina: in latino, tribulum designava un parti- L AUTORE / 141

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