Il magnifico viaggio - Giacomo Leopardi

300 305 310 315 anche tu presto alla crudel possanza soccomberai del sotterraneo foco, che ritornando al loco già noto, stenderà l avaro lembo su tue molli foreste. E piegherai sotto il fascio mortal non renitente il tuo capo innocente: ma non piegato insino allora indarno codardamente supplicando innanzi al futuro oppressor; ma non eretto con forsennato orgoglio inver le stelle, né sul deserto, dove e la sede e i natali non per voler ma per fortuna avesti; ma più saggia, ma tanto meno inferma dell uom, quanto le frali tue stirpi non credesti o dal fato o da te fatte immortali. campagne desertificate (dispogliate), anche tu soccomberai presto alla potenza (possanza) crudele della lava (sotterrano foco), che ritornando sui luoghi già colpiti in passato (già noto), stenderà il suo avido manto (avaro lembo) sulle tue cedevoli (molli) foreste. E senza ribellarti (non renitente) piegherai sotto il pe so (fascio) mortale della lava il tuo capo inno cente: ma fino a quel momento (insino allora) non piegato invano (indarno) con suppliche codarde (codardamente supplicando) davan ti al futuro oppressore; non innalzato (eretto) con orgoglio folle (forsennato) contro (inver) le stelle, né sul deserto, dove hai avuto la dimora e la nascita (la sede e i natali) non per tua scel ta (voler) ma per caso (fortuna); più saggia, e tanto meno insensata (inferma) dell uomo, nel la misura in cui (quanto) non hai mai creduto che le tue fragili (frali) stirpi fossero state rese immortali dal destino o da te stessa. DENTRO IL TESTO L epilogo di una straordinaria avventura intellettuale I contenuti tematici La ginestra è il canto di Leopardi più esteso (ben 317 versi) e più importante dal punto di vista dell impegno ideologico: la sua riflessione tutta negativa si propone come un nuovo fondamento della vita e della civiltà, indicando una possibile forma di resistenza e di con vivenza per l umanità. Al termine del suo viaggio intellettuale, lungo il quale ha percorso con coraggio i sentieri impervi della verità , ora il poeta intende presentare un messag gio che sintetizzi il proprio progetto di una morale laica coerente con un pensiero rigoro samente materialistico e contrario a ogni illusione provvidenzialistica. Un fiore tra le rovine del vivere La meditazione morale e il suo approdo conclusivo passano attraverso una lunga serie di immagini e una complessa sequenza di concetti, con frequenti riprese, che rendono com patto lo svolgimento del discorso. Il titolo del canto riporta il nome di un fiore: e con il vocabolo fiore in vari punti dell intero libro dei Canti viene designata la parte migliore dell esistenza umana, vale a dire la giovinezza (indicata, per esempio, al v. 49 delle Ricordanze come «dell arida vita unico fiore ). Non a caso, la ginestra viene chiamata in causa dal poeta sia all inizio sia alla fine del lungo ragionamento: di volta in volta definita odorata (v. 6), contenta dei deserti (v. 7), gentile (v. 34), lenta (v. 297), saggia (v. 314), costi tuisce l immagineossatura del componimento, gli conferisce una struttura circolare ed esemplifica, con la sua forza priva di superbia e con la sua dignitosa pazienza, la capaci tà di opporsi alla furia devastatrice della natura. Prima strofa: la ginestra e il vulcano Dopo averla già vista a Roma, nelle zone periferiche della città, il poeta ritrova ora alle fal de del Vesuvio l umile ginestra, che, amante dei luoghi tristi (v. 14) e abbandonati (v. 15), pare comprendere le sofferenze altrui, consolando con il suo profumo lo squallore del paesaggio. Oggi, attorno al Vesuvio, essa fiorisce in lande deserte, un tempo sedi di ferventi attività agricole e di città popolose. Coloro che hanno una visione positiva della vita umana dovrebbero recarsi in quei luoghi per capire quanto poco la natura abbia a cuore il genere umano. Essa, infatti, con un piccolo sforzo può annientare in parte le opere dell uomo e gli stessi esseri viventi, e, con uno sforzo soltanto di poco maggiore, distruggerli. La vanità e la caducità del tutto sono così rappresentate dal paesaggio petroso, che testimonia con la sconsolata realtà del suo panorama la vittoria della natura sulla Storia, sugli uomini e sulle 120 / GIACOMO LEOPARDI

Il magnifico viaggio - Giacomo Leopardi
Il magnifico viaggio - Giacomo Leopardi