Composta probabilmente nel 1829 (ma alcuni critici la datano dopo il 1831), nell’edizione napoletana dei Canti del 1835 questa lirica verrà posta da Leopardi come premessa ai “piccoli idilli” scritti tra il 1819 e il 1821, forse perché a quegli anni risale la sua prima ideazione.
Osservando il comportamento di un uccellino schivo e solitario, il poeta riflette sulla propria diversità rispetto ai coetanei.
Metro Canzone libera composta da 3 strofe, di diversa misura, formate da endecasillabi e settenari, liberamente distribuiti.