Il magnifico viaggio - volume 5

Prove sul modello INVALSI 245 250 255 260 265 270 275 280 Appena sulla penitente feci il gesto della croce, pronunciando la formula sacramentale che l assolveva nel nome della Sacrosanta Trinità, le sue pupille non mi videro più, le sue labbra non mi parlarono più, il suo corpo si irrigidì un altra volta. Più nulla. Claudio, che avevo dimenticato, sorto improvvisamente dall ombra ai piedi del cadavere, stava guardandomi. Egli si mosse, seguito da me, verso il muro di tenebre, le quali a destra e a sinistra si aprirono a guisa di cortine sul nostro passaggio; e come la sua volontà mi aveva condotto in quel luogo, così mi trasse via per lo stesso cammino già fatto sino all imboccatura della strada dove abito e che non tardai a riconoscere, tosto che45 mi accorsi d essere stato di nuovo abbandonato dalla mia guida. Salii la scala a tentoni; trovai l uscio socchiuso quale l avevo lasciato nel partire, e allorché fui nel corridoio che mette alla mia stanza e, inciampando, feci rotolare una seggiola, non fu la voce di lui, di mio fratello, che intesi gridare dalla sua stanza, come quella d un uomo svegliato di soprassalto? A questo punto, ella dirà, padre, che non valeva la pena di importunarla, di rubare un tempo prezioso e stancare la sua pazienza per narrarle minutamente un sogno da donnicciuola, o piuttosto una allucinazione inverosimile, prodotta senza alcun dubbio dal turbamento che nell animo mio aveva suscitato il racconto di Claudio circa la sua inferma dell ospedale. Credetti io pure a un sogno, e volli persuadermene a qualunque costo la mattina dopo, allorché mi destai, seduto davanti al mio tavolino, col breviario spalancato sotto gli occhi alla pagina del Benedictus; e con tanta ingenuità me ne persuasi, da non curarmi, per progetto deliberato, di appurare talune minime circostanze, e neppure di farne cenno a mio fratello, senza rendermi conto che questo disegno, spregiudicato in apparenza, non era altro in fondo che paura bell e buona di dovermi ricredere. Sebbene rotto46 e febbricitante, dopo una misera Messa celebrata sotto l assedio di continue tentazioni e di spasimi, non seppi risolvermi a lasciar partire Claudio solo, e l accompagnai per trovarmi con lui sulla porta dell ospedale, all ingresso del nostro Arcivescovo e unirmi poi al seguito. Egli era malinconico e di poche parole. Strada facendo mi domandò: Questa notte, chi ha suonato due volte il campanello? Cercavano di me? . In compagnia del clero, dei membri del Consiglio d amministrazione, dei medici primari e assistenti, dopo aver lentamente percorso ad una ad una le lunghe sale dolorose, fermandosi al letto degli ammalati più gravi nell uno e nell altro riparto, confortando e benedicendo, Sua Eminenza reverendissima scese al piano del cortile. Entrammo tutti in un grande camerone, squallido, rischiarato da immense finestre coll inferriata. Domandai dove fossimo, un giovane assistente rispose tra lo scherzo e lo scherno: All Eden . Cinque cadaveri giacevano sul tavolato, nascosti da una tela greggia; erano i morti della vigilia che aspettavano l ora di essere sepolti. Monsignore manifestò il desiderio di vederli e alcuni famigli47 rovesciarono quel ludibrio48 di drappo funebre, lasciando così scoperti i volti, di fronte a noi: quattro uomini e una donna. Debbo dirle che ravvisai in quella donna la giovane che io avevo confessata durante la notte, e che vidi il mio Crocifisso ancora adagiato sul suo petto. Con voce alta e sonora il Cardinale intonò l antifona: Ego sum resurrectio et vita... .49 45 tosto che: non appena. 46 rotto: molto stanco. 47 famigli: inservienti. 940 / LA COMPETENZA DI LETTURA 48 ludibrio: obbrobrio. 49 Ego sum resurrectio et vita...: «Io sono la risur- rezione e la vita (Gv 11, 25).

Il magnifico viaggio - volume 5
Il magnifico viaggio - volume 5
Dal secondo Ottocento al primo Novecento