Temi e motivi della protesta scapigliata

Temi e motivi della protesta scapigliata LA POLEMICA ANTIBORGHESE Anche se ciascun esponente della Scapigliatura ha un profilo proprio e caratteri ideologici e letterari individuali, un dato comune è costituito, come accennato, dalla protesta antiborghese e dalla ribellione all ordine costituito, politico, sociale, religioso, ma soprattutto culturale. La delusione postrisorgimentale L Unità d Italia si era compiuta più grazie alla diplomazia di Cavour che non a un autentico movimento popolare e di massa: la soluzione moderata al processo di unificazione della penisola aveva lasciato insoddisfatti tutti coloro che avevano coltivato, negli anni del Risorgimento, istanze più radicali di cambiamento sociale o addirittura prospettive rivoluzionarie. La protesta sociale Gli Scapigliati, come intellettuali attenti a cogliere gli umori e i sentimenti diffusi, si fanno interpreti del malcontento generale, inaugurando una polemica permanente nei confronti della ricca borghesia degli affari, la classe che dall Unità d Italia aveva tratto i vantaggi più cospicui. Le motivazioni che li sorreggono sono però di carattere estetico e non paiono adeguatamente supportate da una matura visione ideologica. Quando affiora un impegno sociale più marcato, esso appare improntato per lo più a un generico umanitarismo, che esalta in modo schematico il popolano buono, in quanto sfruttato, di contro al borghese cattivo, in quanto sfruttatore. IL GUSTO DELL ORRIDO In contrasto con i princìpi rigidamente materialisti e normativi tipici della società borghese-capitalistica, gli Scapigliati optano per un arte ricca di contenuti ideali e spirituali e al contempo tesa a contrastare la mercificazione della letteratura. La costante ricerca dello scandalo Mentre il Romanticismo ritiene ancora possibile promuovere la nobiltà dei valori e la bellezza dei sentimenti, la Scapigliatura offre provocatoriamente il crudo spettacolo del brutto, cercando di suscitare il disgusto e il raccapriccio del lettore con immagini macabre o allucinate, con incubi e ossessioni. Se il pubblico borghese è così cieco e sordo di fronte all arte che cerca di cantare il bello, il buono e i conflitti interiori dell animo umano, tanto vale allora sfidarlo apertamente, senza più remore, procurandogli uno sconcerto e uno choc destabilizzanti: «Il Bello sta nell Orrido, / nella Beltà è l Orror! , scrive Giulio Pinchetti in Poeta, con un certo gusto per il paradosso. «Non trovando il Bello / ci abbranchiamo all Orrendo , gli fa eco Arrigo Boito in A Giovanni Camerana. L orrore della morte La predilezione per tutto un repertorio orrido, mortuario e sepolcrale si traduce in ricorrenti immagini di tipo satanico e macabro. Tavoli d anatomia, cadaveri, scheletri, teschi, bare, sepolcri, vermi, corpi deformi, feti fanno parte del corredo tematico degli Scapigliati e sono volti a provocare profondo fastidio nel lettore perbenista: è un ostentata provocazione contro quell idea di decoro che in genere tende a sottacere o a rimuovere la rappresentazione della morte. Qui, invece, c è un evidente compiacimento nel mettere in primo piano gli aspetti più ripugnanti della realtà, insistendo sul motivo della corruzione e della decomposizione fisica. I segni della disperazione D altra parte, l ossessione per la morte e il gusto del macabro possono essere considerati sintomi di un rapporto problematico con la vita e di una personalità nevrotica. Sono, di 94 / IL SECONDO OTTOCENTO

Il magnifico viaggio - volume 5
Il magnifico viaggio - volume 5
Dal secondo Ottocento al primo Novecento