Il magnifico viaggio - volume 5

110 115 120 125 130 135 140 145 in produzione centuplicata e continua, le macchine? Ecco qua: in pezzetti e bocconcini, tutti d uno stampo, stupidi e precisi, da farne, a metterli sù, uno su l altro, una piramide che potrebbe arrivare alle stelle. Ma che stelle, no, signori! Non ci credete. Neppure all altezza d un palo telegrafico. Un soffio li abbatte e li ròtola giù, e tal altro ingombro, non più dentro ma fuori, ce ne fa, che Dio, vedete quante scatole, scatolette, scatolone, scatoline? non sappiamo più dove mettere i piedi, come muovere un passo. Ecco le produzioni dell anima nostra, le scatolette della nostra vita! Che volete farci? Io sono qua. Servo la mia macchinetta, in quanto la giro perché possa mangiare. Ma l anima, a me, non mi serve. Mi serve la mano; cioè serve alla macchina. L anima in pasto, in pasto la vita, dovete dargliela voi signori, alla macchinetta ch io giro. Mi divertirò a vedere, se permettete, il prodotto che ne verrà fuori. Un bel prodotto e un bel divertimento, ve lo dico io. Già i miei occhi, e anche le mie orecchie, per la lunga abitudine, cominciano a vedere e a sentir tutto sotto la specie di questa rapida tremula ticchettante riproduzione meccanica. Non dico di no: l apparenza è lieve e vivace. Si va, si vola. E il vento della corsa dà un ansia vigile ilare acuta, e si porta via tutti i pensieri. Avanti! Avanti perché non s abbia tempo né modo d avvertire il peso della tristezza, l avvilimento della vergogna, che restano dentro, in fondo. Fuori, è un balenìo continuo, uno sbarbàglio7 incessante: tutto guizza e scompare. Che cos è? Niente, è passato! Era forse una cosa triste; ma niente, ora è passata. C è una molestia, però, che non passa. La sentite? Un calabrone che ronza sempre, cupo, fosco, brusco, sotto sotto, sempre. Che è? Il ronzìo dei pali telegrafici? lo striscìo continuo della carrucola lungo il filo dei tram elettrici? il fremito incalzante di tante macchine, vicine, lontane? quello del motore dell automobile? quello dell apparecchio cinematografico? Il bàttito del cuore non s avverte, non s avverte il pulsar delle arterie. Guaj, se s avvertisse! Ma questo ronzìo, questo ticchettìo perpetuo, sì, e dice che non è naturale tutta questa furia turbinosa, tutto questo guizzare e scomparire d immagini; ma che c è sotto un meccanismo, il quale pare lo insegua, stridendo precipitosamente. Si spezzerà? Ah, non bisogna fissarci l udito. Darebbe una smania di punto in punto crescente, un esasperazione a lungo insopportabile; farebbe impazzire. In nulla, più in nulla, in mezzo a questo tramenìo8 vertiginoso, che investe e travolge, bisognerebbe fissarsi. Cogliere, attimo per attimo, questo rapido passaggio d aspetti e di casi, e via, fino al punto che il ronzìo per ciascuno di noi non cesserà. 7 sbarbàglio: abbagliamento. 8 tramenìo: agitazione confusa. DENTRO IL TESTO Il narratore autobiografico I contenuti tematici Il gesto di annotare su alcuni quaderni le sue considerazioni sulla realtà rappresenta, per l operatore cinematografico Serafino Gubbio, il tentativo di sfuggire all alienazione di un lavoro puramente meccanico. L incipit del romanzo (Studio la gente nelle sue più ordinarie occupazioni, r. 1) rivela subito una caratteristica fondamentale dell opera: la presenza di un narratore dotato di una vocazione filosofica. Non ci si deve pertanto aspettare un L AUTORE / LUIGI PIRANDELLO / 893

Il magnifico viaggio - volume 5
Il magnifico viaggio - volume 5
Dal secondo Ottocento al primo Novecento