Il magnifico viaggio - volume 5

95 100 105 110 to, non l estinzione della vita, ma il soffio che spegne in noi questo lanternino, lo sciagurato sentimento che noi abbiamo di essa, penoso, pauroso, perché limitato, definito da questo cerchio d ombra fittizia, oltre il breve àmbito dello scarso lume, che noi, povere lucciole sperdute, ci projettiamo attorno, e in cui la vita nostra rimane come imprigionata, come esclusa per alcun tempo dalla vita universale, eterna, nella quale ci sembra che dovremo un giorno rientrare, mentre già ci siamo e sempre vi rimarremo, ma senza più questo sentimento d esilio che ci angoscia? Il limite è illusorio, è relativo al poco lume nostro, della nostra individualità: nella realtà della natura non esiste. Noi, non so se questo possa farle piacere noi abbiamo sempre vissuto e sempre vivremo con l universo; anche ora, in questa forma nostra, partecipiamo a tutte le manifestazioni dell universo, ma non lo sappiamo, non lo vediamo, perché purtroppo questo maledetto lumicino piagnucoloso ci fa vedere soltanto quel poco a cui esso arriva; e ce lo facesse vedere almeno com esso è in realtà! Ma nossignore: ce lo colora a modo suo, e ci fa vedere certe cose, che noi dobbiamo veramente lamentare, perbacco, che forse in un altra forma d esistenza non avremo più una bocca per poterne fare le matte risate. Risate, signor Meis, di tutte le vane, stupide afflizioni che esso ci ha procurate, di tutte le ombre, di tutti i fantasmi ambiziosi e strani che ci fece sorgere innanzi e intorno, della paura che c ispirò! . ANALISI ATTIVA I contenuti tematici Tutta la speciosissima (r. 7) concezione filosofica esposta da Anselmo Paleari (nella voce del quale non è difficile sentire quella dello stesso autore) è costruita intorno a una metafora visiva semplicissima, quella di un lanternino che rappresenta l io individuale. Mentre le piante, gli animali e gli altri elementi della natura vivono senza consapevolezza (vive e non si sente, r. 16), l essere umano, unico tra i viventi, è condannato a sentirsi vivere : E questo sentimento della vita per il signor Anselmo era appunto come un lanternino che ciascuno di noi porta in sé acceso (rr. 22-23). A differenza dell albero che vive nel buio, cioè all oscuro di ogni consapevolezza della propria condizione, l essere umano osserva il mondo attraverso i vetrini colorati di questa lanterna, proiettando intorno a sé un cerchio di luce limitato e dai contorni sfumati. Come un fascio di luce che investe un personaggio sul palcoscenico, il lanternino circoscrive una ristretta zona d azione entro la quale vivere e pensare. L uomo dimentica, tuttavia, che il cerchio della sua esistenza individuale in realtà non esiste: esso non è un dato oggettivo, ma una proiezione soggettiva dei propri ideali, delle fantasie e dei desideri custoditi in quella lanterna colorata; in altre parole, è frutto di un relativismo metafisico , che riguarda la stessa condizione ontologica dell essere umano. Di conseguenza, anche l ombra che dilaga al di là del cerchio di luce è un illusione fittizia, che esiste soltanto fino a quando teniamo acceso il nostro lanternino. Io e non-io, luce e ombra, sono forme passeggere della vita universale ed eterna, che la nostra identità individuale cerca di fissare in forme stabili e definite. In quest ottica, il timore della morte non ha senso, perché essa non fa altro che spegnere l illusione di questo maledetto luHubert Robert, La grotta di Posillipo, 1769 micino piagnucoloso (rr. 104-105), dissolvendo in un istante il senca. Napoli, Museo di Capodimonte. Il lanternino L AUTORE / LUIGI PIRANDELLO / 881

Il magnifico viaggio - volume 5
Il magnifico viaggio - volume 5
Dal secondo Ottocento al primo Novecento