Il magnifico viaggio - volume 5

195 200 43 ritornare in gra- zia di Dio: riconciliarsi con Dio ricevendo i sacramenti. 205 Una palla in petto. La ferita, dapprima, non parve tanto grave; poi s aggravò. La palla aveva forato il polmone. Una gran febbre; il delirio. Quattro giorni e quattro notti di cure disperate. La signora Unzio, religiosissima, quando i medici alla fine dichiararono che non c era più nulla da fare, pregò, scongiurò il figliuolo che, almeno prima di morire, volesse ritornare in grazia di Dio.43 E Tommasino, per contentar la mamma, si piegò a ricevere un confessore. Quando questo, al letto di morte, gli chiese: «Ma perché, figliuolo mio? perché? . Tommasino, con gli occhi socchiusi, con voce spenta, tra un sospiro ch era anche sorriso dolcissimo, gli rispose semplicemente: «Padre, per un filo d erba . E tutti credettero ch egli fino all ultimo seguitasse a delirare. ANALISI ATTIVA Un prete mancato: la fuga dall obbligo della «forma I contenuti tematici Tommasino è uscito dal seminario, dove si preparava a diventare prete, a causa di un rovello interiore che lo ha portato a mettere in discussione i dogmi della religione ufficiale. Abbandonando la strada del sacerdozio egli ha perso tutto: stima sociale, possibilità di carriera, persino un eredità condizionata da uno zio prete alla sua ordinazione. Il suo gesto è stato dunque un atto disinteressato, motivato da un ansia di verità e di libertà interiore. Tutto questo però non viene compreso dai suoi gretti compaesani, che non esitano a ridere di lui. Il sacerdozio era la «forma sociale cui era destinato Tommasino, la «maschera che egli avrebbe dovuto assumere. Ma, in una società fondata sulle apparenze, una volta che rifiuta questa strada non gli rimane più nulla: la sua vita è irreparabilmente crollata (r. 46) perché ha deciso di uscire dal percorso tracciato per lui. La sua floridezza fisica l esatto opposto di quanto ci si aspetterebbe da un asceta tormentato contrasta con il suo consumarsi in meditazioni: si tratta di quell elemento comico che spesso, in Pirandello, si accompagna al tragico (come teorizzato nel saggio L umorismo). 1. Quale metafora usa l autore per indicare il motivo per cui Tommasino ha perso la fede? 2. Come reagisce il padre alla scelta di Tommasino e perché? La reificazione della persona Rifiutato dalla società, Tommasino comincia a sentirsi sempre più parte della natura, un oggetto fra i tanti. Pur di non mentire a sé stesso e agli altri e pur di non dover entrare in una forma falsa e opprimente, egli finisce per ridursi a cosa (Non aver più coscienza d essere, r. 65), al termine di un processo di reificazione su cui il narratore si concentra sgombrando il campo dalle altre presenze (il padre, i compaesani pettegoli), che nella prima parte della novella avevano fatto da scanzonato contrappunto al dramma interiore del protagonista. Tuttavia in tale unione panica con gli elementi della natura è conservata una percezione cosciente della vanità d ogni cosa e del tedio angoscioso della vita (r. 72), una riflessione dal sapore leopardiano e ancor prima biblico (dalla «vanità delle vanità dell Ecclesiaste a «l uomo è come l erba dei Salmi e di Isaia). 3. Quale funzione ha la natura per Tommasino? 4. Che cosa si intende con l espressione il perché del perché (r. 80)? 5. Quale opinione delle vicende umane e del progresso emerge dalle meditazioni di Tommasino? L AUTORE / LUIGI PIRANDELLO / 863

Il magnifico viaggio - volume 5
Il magnifico viaggio - volume 5
Dal secondo Ottocento al primo Novecento