Il magnifico viaggio - volume 5

180 185 190 195 seguirlo per città note e ignote, lande, montagne, foreste, mari Questo stesso brivido, questo stesso palpito del tempo. C erano, mentr egli qua viveva questa vita impossibile , tanti e tanti milioni d uomini sparsi su tutta la terra, che vivevano diversamente. Ora, nel medesimo attimo ch egli qua soffriva, c erano le montagne solitarie nevose che levavano al cielo notturno le azzurre fronti Sì, sì, le vedeva, le vedeva, le vedeva così c erano gli oceani le foreste E, dunque, lui ora che il mondo gli era rientrato nello spirito poteva in qualche modo consolarsi! Sì, levandosi ogni tanto dal suo tormento, per prendere con l immaginazione una boccata d aria nel mondo. Gli bastava! Naturalmente, il primo giorno, aveva ecceduto. S era ubriacato. Tutto il mondo, dentro d un tratto: un cataclisma. A poco a poco, si sarebbe ricomposto. Era ancora ebro della troppa troppa aria, lo sentiva. Sarebbe andato, appena ricomposto del tutto, a chiedere scusa al capo-ufficio, e avrebbe ripreso come prima la sua computisteria. Soltanto, il capo-ufficio ormai non doveva pretender troppo da lui come per il passato: doveva concedergli che di tanto in tanto, tra una partita e l altra da registrare, egli facesse una capatina, sì, in Siberia oppure oppure nelle foreste del Congo: «Si fa in un attimo, signor Cavaliere mio. Ora che il treno ha fischiato . DENTRO IL TESTO L avvenimento minimo Dall «avvertimento al «sentimento del contrario Video LEZIONE con Giuseppe Iannaccone I contenuti tematici Come spesso accade in Pirandello, un avvenimento di per sé inconsistente sconvolge la routine di una vita apparentemente normale, quella dell impiegato Belluca, ragioniere in un ufficio contabile e dedito alla famiglia fino al sacrificio di ogni libertà personale. L avvenimento in questo caso il fischio di un treno udito in una notte insonne, in altri casi un ricordo, un incontro inaspettato, un immagine dà inizio al risveglio del protagonista (Pareva che gli orecchi tutt a un tratto gli si fossero sturati e percepissero per la prima volta voci, suoni non avvertiti mai, rr. 52-53). Dopo l istantanea illuminazione, nulla può essere più come prima e, rinato a nuova vita, Belluca si ribella per la prima volta alle angherie del suo capoufficio, alzando lo sguardo sulla triste realtà in cui è da anni intrappolato (ora non più, ora ch egli aveva sentito fischiare il treno, non poteva più, non voleva più esser trattato a quel modo, rr. 78-79). L episodio costituisce l innesco della novella, ed è parte fondamentale del procedimento umoristico, che scopre il serio nel ridicolo, il grande nel piccolo, e ribalta così le consuete visioni del mondo: il fischio di un treno, indizio comico di una presunta follia, diventa l evento catartico e liberatorio mediante il quale è possibile scoprire l insensatezza della realtà e proiettarsi in un altrove salvifico grazie all intervento improvviso e inaspettato dell immaginazione. Ma dove scatta concretamente il meccanismo umoristico? Esso risiede soprattutto nel gioco delle focalizzazioni e dei punti di vista. L effimera rivolta di Belluca e il suo farneticare al momento del risveglio vengono infatti considerati manifestazioni di pazzia da coloro che si limitano ad avvertire il contrario , osservando la scena da un ottica esterna e convenzionale. Nei commenti superficiali e frettolosi dei colleghi d ufficio, il suo comportamento è bollato senza mezzi termini come folle (Farneticava. Principio di febbre cerebrale, avevano detto i medici, r. 1). Perché mai un uomo mansueto e sottomesso, [ ] metodico e paziente (r. 28) avrebbe dovuto cambiare, così, tutt a un tratto? Chi nota superficialmente il disorientante e sinistro cambiamento di Belluca, confrontandolo con la sua precedente e ordinaria normalità , scambia la riconquista della dignità 854 / IL PRIMO NOVECENTO

Il magnifico viaggio - volume 5
Il magnifico viaggio - volume 5
Dal secondo Ottocento al primo Novecento