La guerra, il fascismo e il successo mondiale

L A D E S I O N E A L FA S C I S M O Pirandello si iscrisse al Partito nazionale fascista nel 1924, all indomani del delitto Matteotti. Nella tessera di adesione, gli viene attribuita la professione di Accademico d Italia , incarico conferitogli da Benito Mussolini nel 1929, anno di fondazione dell istituzione più importante dell apparato culturale del regime fascista. Luigi Pirandello (a destra in seconda fila) all Accademia d Italia, Roma, durante la proclamazione dell Impero. LA GUERRA, IL FASCISMO E IL SUCCESSO MONDIALE Alle soglie della Prima guerra mondiale, in nome dei suoi ideali patriottici, Pirandello appoggia la causa degli interventisti, sposandone la visione del conflitto come naturale compimento dei moti risorgimentali. All entrata in guerra dell Italia, nel 1915, il figlio Stefano parte volontario, ma viene subito fatto prigioniero dagli austriaci e internato in un campo di concentramento per tre anni. Anche l altro figlio Fausto è chiamato alle armi, ma è presto congedato per malattia; a queste preoccupazioni si aggiunge la morte della madre, verso cui non era mai venuto meno il tenero affetto dello scrittore. Tuttavia, nonostante le sue convinzioni interventiste, le opere del triennio 1915-1918 non recano segni di entusiasmo bellico; al contrario, si possono trovare in diverse novelle immagini di sofferenza collettiva nelle figure di padri e madri in apprensione per la vita dei figli soldati. Nel 1915 pubblica sulla Nuova Antologia il romanzo Si gira , poi ristampato nel 1925 con il titolo Quaderni di Serafino Gubbio operatore. Da questo momento, la produzione teatrale prende il sopravvento, sostenuta da un crescente consenso di pubblico. Lo scambio di idee e di personaggi tra il corpus delle novelle e la produzione teatrale è continuo e proficuo; Pirandello è ormai autore ricercato e le sue rappresentazioni accendono spesso un coro di polemiche e discussioni che stimolano ulteriormente la ricerca e l innovazione del linguaggio drammaturgico. Con la messa in scena di Sei personaggi in cerca d autore la fama dello scrittore valica i confini na- 832 / IL PRIMO NOVECENTO zionali; la prima al Teatro Valle di Roma, nel 1921, provoca reazioni contrastanti, persino furibonde, tra accaniti sostenitori e detrattori spietati. L anno seguente, invece, ottiene uno strepitoso successo a Londra, New York e Parigi, che segna l inizio di una parabola ascendente di un riconoscimento ottenuto all estero ancor più che in Italia. Nel 1924 Pirandello aderisce ufficialmente al fascismo , chiedendo pubblicamente di essere iscritto al Partito nazionale fascista, dal quale riceverà appoggi e tributi: «Sento che questo è il momento più proprio di dichiarare una fede nutrita e servita in silenzio. Se l Eccellenza Vostra mi stima degno di entrare nel Partito Nazionale Fascista, pregierò come massimo onore tenervi il posto del più umile e obbediente gregario . Tre mesi prima, un gruppo di squadristi capitanati dal fiorentino Amerigo Dumini ha rapito e ucciso il deputato socialista Giacomo Matteotti. L assassinio ha avuto un forte impatto sull opinione pubblica, provocando una crisi di consenso al regime; il gesto di Pirandello, compiuto proprio all indomani dell evento, appare a maggior ragione provocatorio. Pirandello non ripudierà mai la sua decisione, ma i suoi rapporti con il regime saranno sempre caratterizzati da ambiguità e contraddizioni. Egli non può essere definito un intellettuale fascista tout court: non celebra né appoggia la retorica e i simboli del littorio; si può anzi dire che la sua arte in particolare nella sua dimensione umoristica sia costituzionalmente e radicalmente estranea all atteggiamento fascista verso la vita e la cultura.

Il magnifico viaggio - volume 5
Il magnifico viaggio - volume 5
Dal secondo Ottocento al primo Novecento