Il magnifico viaggio - volume 5

CRITICI A CONFRONTO Gino Tellini Il lettore non può che addentrarsi con mille cautele e circospezioni in questo ambiguo, avvolgente, seduttivo, frastornante labirinto della memoria. L investigazione dell io è impresa improbabile, rischiosa, enigmatica. Il genere autobiografico, sempre in qualche misura sottoposto a forti sollecitazioni individualizzanti, deflagra nelle mani d un narratore-paziente che nutre scarsissima fiducia nella psicanalisi, come in altre forme di terapia, e che si diverte a prendersi gioco dell analista. Autobiografia sui generis, dunque, e non di Schmitz-Svevo, bensì redatta per interposta persona: pensi [che il romanzo] è un autobiografia e non la mia. Molto meno di Senilità. Ci misi tre anni a scriverlo nei miei ritagli di tempo. E procedetti così: Quand ero lasciato solo cercavo di convincermi d essere io stesso Zeno. Camminavo come lui, come lui fumavo, e cacciavo nel mio passato tutte le sue avventure che possono somigliare alle mie solo perché la rievocazione di una propria avventura è una ricostruzione che facilmente diventa una costruzione nuova del tutto quando si riesce a porla in un atmosfera nuova. E non perde perciò il sapore e il valore del ricordo, e neppure la sua mestizia (lettera a E. Montale, 17 febbraio 1926, in Epist., p. 779) Non deve avere durato troppa fatica a convincersi, d essere lui stesso Zeno. Va da sé infatti che i dati autobiografici, nonostante questa recisa smentita, sono palesi (per limitarsi all essenziale: l ultima sigaretta; le quattro sorelle Malfenti, che rimandano alle quattro sorelle Veneziani; l attività commerciale del protagonista; i riferimenti al violino). Ma non questo importa, bensì la proiezione Vasilij Kandinskij, Studio sul colore: quadrati con cerchi concentrici, 1913. Monaco di Baviera, Lenbachhaus. appassionata in una prospettiva possibile, virtuale, immaginativa d una concreta e sperimentata esperienza conoscitiva. Certo è che «il sapore e il valore del ricordo sono assicurati dalla persuasiva e coinvolgente affabulazione dell io narrante che riesce a risuscitare l «atmosfera delle proprie fantasticate «avventure con il sigillo della più schietta e credibile quotidianità vissuta. Questo l autentico talento del grande narratore: credere nella «realtà della propria «immaginazione . (Gino Tellini, Svevo, Salerno editrice, Roma 2013) PER SCRIVERNE Partendo dagli spunti offerti da queste interpretazioni critiche e alla luce delle tue letture sveviane, ritieni che il filtro della scrittura alteri sempre la veridicità dei fatti narrati? Il tema è complesso e mette sul campo uno dei problemi fondamentali dell ispirazione letteraria: il rapporto tra arte e vita. Per ragionarci adeguatamente puoi trovare qualche ulteriore motivo di riflessione nei versi di un maestro della simulazione, il poeta portoghese Fernando Pessoa (1888-1935), abituato ad attribuire i propri componimenti a innumerevoli personaggi d invenzione, coperti da altrettanti eteronimi. Ecco la prima quartina della sua Autopsicografia: «Il poeta è un fingitore. / Finge così completamente / che arriva a fingere che è dolore / il dolore che davvero sente . Scrivi un testo argomentativo sul tema, partendo da un interpretazione di questi versi. L AUTORE / ITALO SVEVO / 809

Il magnifico viaggio - volume 5
Il magnifico viaggio - volume 5
Dal secondo Ottocento al primo Novecento