Il magnifico viaggio - volume 5

35 40 45 50 55 60 65 70 L infermiere mi disse: «Come sarebbe bene se riuscissimo di tenerlo a letto. Il dottore vi dà tanta importanza! . Fino a quel momento io ero rimasto adagiato sul sofà. Mi levai e andai al letto ove, in quel momento, ansante5 più che mai, l ammalato s era coricato. Ero deciso: avrei costretto mio padre di restare almeno per mezz ora nel riposo voluto dal medico. Non era questo il mio dovere? Subito mio padre tentò di ribaltarsi verso la sponda del letto per sottrarsi alla mia pressione e levarsi. Con mano vigorosa poggiata sulla sua spalla, gliel impedii mentre a voce alta e imperiosa gli comandavo di non moversi. Per un breve istante, terrorizzato, egli obbedì. Poi esclamò: «Muoio! . E si rizzò. A mia volta, subito spaventato dal suo grido, rallentai la pressione della mia mano. Perciò egli poté sedere sulla sponda del letto proprio di faccia a me. Io penso che allora la sua ira fu aumentata al trovarsi sebbene per un momento solo impedito nei movimenti e gli parve certo ch io gli togliessi anche l aria di cui aveva tanto bisogno, come gli toglievo la luce stando in piedi contro di lui seduto. Con uno sforzo supremo arrivò a mettersi in piedi, alzò la mano alto alto, come se avesse saputo ch egli non poteva comunicarle altra forza che quella del suo peso e la lasciò cadere sulla mia guancia. Poi scivolò sul letto e di là sul pavimento. Morto! Non lo sapevo morto, ma mi si contrasse il cuore dal dolore della punizione ch egli, moribondo, aveva voluto darmi. Con l aiuto di Carlo lo sollevai e lo riposi in letto. Piangendo, proprio come un bambino punito, gli gridai nell orecchio: «Non è colpa mia! Fu quel maledetto dottore che voleva obbligarti di star sdraiato! . Era una bugia. Poi, ancora come un bambino, aggiunsi la promessa di non farlo più: «Ti lascerò movere come vorrai . L infermiere disse: « morto . Dovettero allontanarmi a viva forza da quella stanza. Egli era morto ed io non potevo più provargli la mia innocenza! Nella solitudine tentai di riavermi. Ragionavo: era escluso che mio padre, ch era sempre fuori di sensi,6 avesse potuto risolvere7 di punirmi e dirigere la sua mano con tanta esattezza da colpire la mia guancia. Come sarebbe stato possibile di avere la certezza che il mio ragionamento era giusto? Pensai persino di dirigermi8 a Coprosich.9 Egli, quale medico, avrebbe potuto dirmi qualche cosa sulle capacità di risolvere e agire di un moribondo. Potevo anche essere stato vittima di un atto provocato da un tentativo di facilitarsi la respirazione! Ma col dottor Coprosich non parlai. Era impossibile di andar a 5 ansante: ansimante, con il respiro af- fannoso. 6 fuori di sensi: fuori di senno, fuori di sé. 7 risolvere: decidere. 8 dirigermi: rivolgermi. 9 Coprosich: è il cognome del medico che aveva in cura il padre di Zeno e che alla figura paterna sembra essere simbolicamente 798 / IL PRIMO NOVECENTO assimilato. «La demolizione ironica del personaggio comincia dal nome, che incorpora l etimo greco c pros = sterco (Marchese). Le parole valgono moribondo L aspetto più interessante dell aggettivo moribondo non sta nel suo palese significato: che sta per morire , che è sul punto di spegnersi . Sta invece in quel suffisso -bondo che lo accomuna ad altri aggettivi e che strano a dirsi non è solitamente registrato nei vocabolari e nelle grammatiche. Eppure l origine è nota e rimanda a una antica radice indoeuropea del verbo essere (Bhu), da cui deriva la radice latina fu. Indica almeno tre aggettivi che finiscono in -ondo.

Il magnifico viaggio - volume 5
Il magnifico viaggio - volume 5
Dal secondo Ottocento al primo Novecento