Il magnifico viaggio - volume 5

55 60 65 70 75 80 85 90 Un desiderio di esser ostacolati, di non più evolversi, di restar fermi, di tornare indietro al punto che precede la diramazione sbagliata. E nel buon tempo antico, quando c era ancora l impero austriaco, si poteva in quel caso scendere dal treno del tempo, salire su un treno comune d una ferrovia comune e ritornare in patria. Là, in Cacania quella nazione incompresa e ormai scomparsa che in tante cose fu un modello non abbastanza apprezzato c era anche velocità, ma non troppa. Se trovandosi all estero si pensava al paese, ecco fluttuava davanti agli occhi il ricordo di quelle strade bianche, larghe e comode del tempo delle marce a piedi e delle diligenze a cavalli, che si snodavano in tutte le direzioni come canali di un ordine stabilito, come nastri di quel traliccio7 chiaro usato per le uniformi, e cingevano le province col braccio cartaceo8 dell amministrazione. E quali contrade! C eran mari e ghiacciai, il Carso e i campi di grano della Boemia, notti sull Adriatico con stridio di grilli inquieti, e villaggi slovacchi dove il fumo usciva dai camini come dalle narici di un naso camuso9 e il villaggio stava accovacciato fra due piccole colline come se la terra avesse dischiuso un poco le labbra per riscaldare la sua creatura. Naturalmente su quelle strade viaggiavano anche automobili; ma non troppe! Si preparava anche là la conquista dell aria; ma non troppo assiduamente. Ogni tanto si faceva partire una nave per l America Latina o per l Asia Orientale; ma non troppo spesso. Non si avevano ambizioni imperialistiche;10 si era nel punto centrale dell Europa, dove s intersecano gli antichi assi del mondo;11 le parole «colonia e «oltremare giungevano all orecchio come cose lontane e non sperimentate.12 Si faceva lusso; ma non così raffinato come in Francia. Si faceva sport; ma non così accanito come in Inghilterra. Si spendevano somme enormi per l esercito; ma solo quanto bastava per rimanere la penultima delle grandi potenze. Anche la capitale era un po più piccola di tutte le altre metropoli del mondo, ma un po più grande di quel che non fossero di solito le grandi citta. E il paese era amministrato con oculatezza,13 discrezione e abilità a smussare cautamente ogni punta14 dalla migliore burocrazia d Europa, alla quale si poteva rimproverare un solo difetto: per essa genio e spirito d iniziativa nelle persone non autorizzate a ciò da alti natali o da incarico governativo erano impertinenza e presunzione. A nessuno del resto piace farsi dettar legge da chi non vi è autorizzato! E poi in Cacania un genio era sempre scambiato per un babbeo, mai però, come succedeva altrove, un babbeo per un genio. In verità, quante cose curiose ci sarebbero da dire sul tramontato impero di Cacania! Per esempio, esso era imperial-regio, ed era imperiale e regio; uno dei due segni «i.r. oppure «i.e r. era impresso su ogni cosa e su ogni persona, tuttavia occorreva una scienza segreta e occulta15 per poter distinguere con sicurezza quali istituzioni e individui fossero da considerarsi imperial-regi e quali imperiali e regi. Per iscritto si chiamava Monarchia Austro-Ungarica, ma a voce si chiamava Austria, termine a cui il paese aveva abdicato con solenne giuramento statale ma che conservava in tutte le questioni sentimentali, a prova che i sentimenti sono importanti quanto il diritto costituzionale e che i decreti non sono la cosa più 7 traliccio: particolare tipo di stoffa di co- tone pesante. 8 col braccio cartaceo: con la forza delle carte, cioè della burocrazia statale. 9 camuso: schiacciato. 10 imperialistiche: di conquista. 730 / IL PRIMO NOVECENTO 11 dove del mondo: dove si incrociano le vie di comunicazione che uniscono l Europa all Asia, il Nord al Sud. 12 non sperimentate: di cui non si conoscevano, per esperienza diretta, le conseguenze pratiche. 13 oculatezza: attenzione, prudenza e sen- so della misura. 14 a smussare punta: a evitare ogni attrito. 15 occulta: nascosta ai profani.

Il magnifico viaggio - volume 5
Il magnifico viaggio - volume 5
Dal secondo Ottocento al primo Novecento