Il magnifico viaggio - volume 5

95 100 105 110 115 120 125 130 135 Se più tardi si fosse detto che non aveva capito lo scherzo, questo rischio appariva a K. molto lieve, in compenso ricordava quantunque non fosse sua abitudine trarre insegnamenti dall esperienza alcuni casi di per sé insignificanti in cui, a differenza dei suoi amici, aveva agito con imprudenza coscientemente, senza minimamente preoccuparsi delle eventuali conseguenze, ed era poi stato punito dai fatti. Ma non sarebbe più successo, per lo meno non questa volta; se era una commedia, vi avrebbe recitato la sua parte con gli altri. Era ancora libero. «Permettano , disse, e passando in fretta tra le due guardie andò in camera sua. «Pare ragionevole , sentì che dicevano alle sue spalle. In camera, aprì in furia i cassetti della scrivania, tutto vi era sistemato in bell ordine, ma nell agitazione non riuscì a trovare subito proprio i documenti di identità che cercava. Alla fine trovò la sua tessera di ciclista e stava già per portarla alle guardie, ma poi il documento gli parve troppo insignificante e continuò a cercare finché trovò il certificato di nascita. Quando tornò nella stanza accanto, si stava giusto aprendo la porta di fronte e la signora Grubach fece per entrare. La si vide solo un attimo, perché appena scorse K. rimase visibilmente imbarazzata, chiese scusa, scomparve e richiuse la porta con estrema cautela. «Entri pure , aveva appena avuto il tempo di dire K. Ma adesso se ne stava ritto in mezzo alla stanza coi suoi documenti, gettò ancora un occhiata alla porta, che non si riaprì più, e si scosse solo a un richiamo delle guardie, che sedevano al tavolinetto vicino alla finestra aperta e, come K. ora si rese conto, stavano consumando la sua colazione. «Perché non è entrata? , chiese. «Non può , disse la guardia più alta, «lei è pur sempre in arresto . «Ma come posso essere in arresto? E poi in questo modo? . «Allora ricomincia , disse la guardia, e tuffò una fetta di pane imburrato nel vasetto del miele. «A domande simili non rispondiamo . «Dovranno rispondere , disse K. «Ecco i miei documenti di identità, ora mi mostrino i loro e prima di tutto il mandato di cattura . «Santo cielo , disse la guardia, «lei non vuol proprio adattarsi alla situazione, anzi sembra che ce la metta tutta per irritarci inutilmente, noi che probabilmente siamo tra tutti gli esseri umani quelli che in questo momento le stanno più vicini! . «Proprio così, creda a noi , disse Franz, anziché portare alla bocca la tazza di caffè che teneva in mano, avvolse K. in una lunga occhiata probabilmente carica di significato ma indecifrabile. Senza volere, K. si invischiò in uno scambio di occhiate con Franz, poi però, battendo la mano sulle carte, disse: «I miei documenti di identità sono qui . «Cosa vuole che ce ne facciamo? , esclamò la guardia più alta. «Lei si comporta peggio di un bambino. Ma cosa pretende? Pretende di concludere alla svelta un grosso, maledetto processo come il suo discutendo con noialtre guardie di documenti e mandati? Noi siamo impiegati in sottordine che di documenti di identità si intendono poco o nulla e che nel suo affare ci entrano solo per sorvegliarla dieci ore al giorno e sono pagati per questo. Non siamo niente di più, ma fino a capire che le alte autorità da cui dipendiamo, prima di disporre un simile arresto, si sono informate con precisione sui motivi dell arresto e sulla persona dell arrestato, ci arriviamo anche noi. Qui non si sbaglia. Le nostre autorità, per quanto le conosco, e ne conosco solo i gradi più bassi, non cercano certo nella popolazione la colpa, bensì, come dice la legge, dalla colpa vengono attratte e devono mandare noi guardie. Questa è legge. Dove potrebbe esserci errore? . IL GENERE / IL ROMANZO EUROPEO DEL PRIMO NOVECENTO / 717

Il magnifico viaggio - volume 5
Il magnifico viaggio - volume 5
Dal secondo Ottocento al primo Novecento