Il magnifico viaggio - volume 5

di la necessità di ripensare le proprietà di grandezze fondamentali come lo spazio e il tempo, i quali, nella sua teoria della relatività, cessano di essere idee assolute, ma diventano dipendenti dalla condizione di chi le osserva. di nomi). Sfuggendo al controllo della coscienza, i «derivati rivelano informazioni sull inconscio, nel quale risiedono passioni inconfessate, emozioni inquietanti, desideri e reminiscenze dell infanzia che, giudicati scomodi o peccaminosi, l individuo tende a ignorare, ma che riaffiorano di continuo alla coscienza in forme mascherate, condizionando potentemente la sua vita quotidiana. Le conseguenze culturali della fisica quantistica La meccanica quantistica introduce insomma, anche nel campo della fisica, la consapevolezza che la conoscenza della realtà è relativa e affidata alla probabilità più che alla certezza. Ma queste nuove teorie non riguardano solo la scienza: le loro conseguenze culturali investono la percezione collettiva della realtà e il rapporto dell individuo con la propria esistenza. In questi decenni tramonta infatti l idea, perseguita dalla scienza positivistica, di costruire un edificio unitario dello scibile umano grazie all onnipotenza della ragione. All unicità subentrano la molteplicità, la parzialità dei punti di vista, la parcellizzazione dei campi specifici del sapere, che non possono più ambire a un solo, indiscutibile fondamento. La relatività enunciata da Einstein diventa una sorta di manifesto: l essere umano si ritrova lontano dal centro dell universo, incapace di raggiungere una verità unica e incontrovertibile che gli sembrava a portata di mano. Disorientato, l individuo prova angoscia e smarrimento davanti alle rovine delle proprie certezze. Es, Io e Super-Io La personalità umana sarebbe insomma divisa in entità o livelli distinti. Freud ne individua tre. L Es, inconscio, è l insieme delle pulsioni istintive e irrazionali legate alla sfera sessuale o alle pulsioni distruttive e autodistruttive. L Io è invece la parte conscia della psiche, deputata al controllo degli impulsi, alla costruzione dei rapporti con gli altri, all integrazione tra conoscenza ed emozioni, all apprendimento e alla memoria. Infine, il Super-Io anch esso di natura prevalentemente inconscia ha una funzione di controllo sull Io, e deriva dall interiorizzazione degli insegnamenti dei genitori e, più in generale, della società. Il controllo degli impulsi operato dall Io e dal SuperIo è necessario per frenare gli istinti distruttivi dell inconscio. Tale controllo si trasforma spesso, però, in vera e propria repressione, in rimozione delle pulsioni dalla sfera cosciente, generando nevrosi, instabilità psichica e inquietudine. La psicanalisi e la scoperta dell inconscio Allo stesso tempo, si fa strada l idea che i comportamenti umani incoerenti, irrazionali, istintivi non possano più essere ricondotti a cause oggettive, come il contesto, i fattori biologici o ereditari, e si comincia a pensare che l origine delle nevrosi e dei malesseri psicologici risieda in zone rimosse della coscienza, parti sommerse dell io che la ragione non controlla. Questa nuova concezione dell essere umano e della sua interiorità viene sostenuta in particolare da Sigmund Freud (1856-1939) con la teoria della psicanalisi. Secondo Freud, ogni individuo possiede una componente conscia, della quale è razionalmente consapevole, e una inconscia, molto più vasta. Sebbene non sia possibile entrare in contatto diretto con l inconscio, è possibile indagarne il funzionamento attraverso i suoi cosiddetti «derivati : i sogni, i ricordi, i lapsus (vale a dire le dimenticanze, gli errori di memoria, gli scambi L individuo tra malattia e solitudine Le nuove teorie psicanalitiche escono dai confini di un terreno specialistico per incidere profondamente sulla percezione che l uomo ha di sé e del proprio mondo interiore ed esteriore. Le tesi di Freud confermano quel senso di disorganicità e frantumazione che agita la cultura di inizio Novecento. La crisi d identità dell individuo trova ora una spiegazione nella divisione della sua vita psichica in una parte cosciente e in una non cosciente. La scoperta di questa dimensione induce a riflettere sulle difficoltà delle relazioni con gli altri e sul senso di solitudine e di malattia che attanaglia l essere umano. Proprio questo sarà l obiettivo dei grandi scrittori dell epoca, da Kafka, Mann e Musil a Svevo, Pirandello e Montale. Svevo e Pirandello, soprattutto, saranno tra i massimi esponenti del cosiddetto romanzo della crisi , che rappresenta la realtà indecifrabile di un età smarrita e senza certezze. 672 / IL PRIMO NOVECENTO

Il magnifico viaggio - volume 5
Il magnifico viaggio - volume 5
Dal secondo Ottocento al primo Novecento