Il magnifico viaggio - volume 5

DENTRO IL TESTO La personi cazione dell estate Una favola panica Il ritmo dell inseguimento Il trionfo delle sensazioni I contenuti tematici Il titolo e il motivo prendono spunto da un verso di Ovidio: stabat nuda Aestas et spicea serta gerebat (Metamorfosi, II, 28, L Estate stava nuda e portava ghirlande di spighe ). Tuttavia l ispirazione si ferma in superficie, poiché il poeta latino con un immagine di pura decorazione rappresenta l Estate accanto al trono del Sole, in un atteggiamento ieratico e solenne. D Annunzio invece la vede correre in mezzo a un bosco di ulivi, la insegue, la raggiunge prima che essa si dilegui nuovamente, infine la chiama e la rivede, tra le alghe, nuda e con i capelli immersi nella schiuma delle onde del mare. Sarebbe forse inutile cercare di stabilire se la protagonista del componimento, personificazione della stagione estiva, sia una fanciulla reale oppure una trasfigurazione sognante, il fantasma di una creatura mitica (forse una ninfa o una dea), oppure ancora se il poeta abbia volutamente confuso i ricchi elementi del paesaggio con le belle fattezze di una donna, immersa nella natura lussureggiante fino a dissolversi totalmente in essa. D altra parte, proprio l ambiguità è la caratteristica del prodigio: dall improvvisa apparizione della donna-Estate (Primamente intravidi, v. 1) allo stupore silenzioso di tutti gli spettatori naturali (Le cicale si tacquero. Più rochi / si fecero i ruscelli. Copiosa / la resina gemette giù pe fusti, vv. 5-7), dal suo misterioso trasvolare / senza suono (vv. 12-13) fino alla dissoluzione finale, nella grandiosa scena della sua nudità, che il poeta è tentato di saggiare «in una sorta di amplesso cosmico (Roncoroni). Le scelte stilistiche Ammirata di spalle dal poeta, che ne ha progressivamente svelato la bellezza (dal piè stretto, v. 1, alla schiena falcata, v. 11, fino ai capegli, v. 23), la natura si svela così nella sua perturbante femminilità, al termine di un inseguimento sottolineato anche dal piano ritmico del testo. Dopo i versi rallentati e quasi immobili che chiudono la prima strofa, la seconda invece accompagna la tensione della fuga con un crescendo, prima suggerito dall enjambement tra i vv. 12 e 13 e poi culminante con l anadiplosi del v. 15 (la chiamò, la chiamò) e il successivo chiasmo (la chiamò per nome per nome la chiamai, vv. 15-16). Soggetto umano e natura si scambiano ruoli e fattezze: la donna, in particolare, si trasforma in paesaggio, tanto che d Annunzio ne avverte la presenza attraverso sensazioni uditive (lo scalpiccio sugli aghi arsi dei pini, v. 2; il silenzio delle cicale, v. 5; il sordo rumore dei ruscelli, vv. 5-6; il crepitìo del falasco, vv. 18-19), termiche (il grande / tremito dell aria, vv. 3-4) e cromatiche (la bianca vampa, v. 4). infatti un allodola ad aiutare il poeta a comprendere il fenomeno e a spingerlo a consacrarsi senza timore a una comunione panica e divina con la natura (l allodola [ ] la chiamò per nome in cielo. / Allora anch io per nome la chiamai, vv. 14-16). Alexandre Cabanel, La nascita di Venere, 1863. Parigi, Musée d Orsay. L AUTORE / GABRIELE D ANNUNZIO / 601

Il magnifico viaggio - volume 5
Il magnifico viaggio - volume 5
Dal secondo Ottocento al primo Novecento