Alcyone

VIDEO Alcyone Il diario di un estate Una raccolta unitaria Alcyone Unanimemente considerato il capolavoro di d Annunzio, Alcyone rappresenta il punto più alto della sua ricerca letteraria. Il poeta riesce a cogliere, a contatto con il paesaggio estivo, le più sottili e musicali note della natura, immergendosi in essa. Il suo sogno di divinizzare l uomo attraverso i sensi e il mito si attua traducendo la parola in musica e facendo fluire immagini e impressioni in una rarefatta atmosfera di elegante suggestione. Sintesi di immediatezza e consumata perizia, i versi di Alcyone, liberi dai riferimenti eruditi che caratterizzano altre opere del poeta, segnano un punto di partenza di molte esperienze liriche del Novecento italiano, che non potranno prescindere dalle innovazioni metriche e linguistiche presenti nella raccolta. LA STRUTTURA DELL OPERA Alcyone è il terzo libro del ciclo poetico delle Laudi: come gli altri che lo compongono ( p. 577), anche questo prende il nome da una stella delle Pleiadi. Pubblicato nel dicembre del 1903 (ma datato 1904) con bellissimi fregi di Giuseppe Cellini, il volume raccoglie 88 poesie, strutturate come un vero e proprio diario, un libro organico e non un insieme di componimenti lirici isolati. La struttura dell opera è infatti ricca di simmetrie, corrispondenze e continui richiami, che collaborano allo scopo di narrare un esperienza realmente vissuta, ma liricamente trasfigurata: un estate trascorsa lungo il litorale toscano, tra il mare e un paesaggio di pini, boschi e monti. L inizio della stesura delle liriche risale al giugno del 1899, quando d Annunzio, in compagnia di Eleonora Duse, fa ritorno, dopo un periodo di viaggi, alla quiete della villa La Capponcina, a Settignano. Qui, abbandonando per un momento gli atteggiamenti oratori, egli intende celebrare l estate nella sua evoluzione, dalla fine della primavera all apparire dell autunno. La struttura del libro, diviso in 5 sezioni, segue infatti la parabola della stagione: l attesa dell estate, corrispondente al mese di giugno (prima sezione); la sua esplosione, nei primi giorni di luglio (seconda sezione); il pieno rigoglio, alla fine di luglio e ai primi di agosto (terza sezione); il culmine dell estate e i presagi autunnali, tra la metà di agosto e l inizio di settembre (quarta sezione); infine, il lento declinare della bella stagione, soppiantata dalla malinconia autunnale (quinta sezione). Oltre a corrispondere ai diversi momenti dell estate, le sezioni presentano ciascuna una specifica ambientazione e contengono tematiche peculiari, che si legano ai diversi stati d animo del poeta. Il libro si apre con un proemio intitolato La tregua, nel quale d Annunzio prende congedo dalla tensione eroico-civile delle opere precedenti, e si chiude con un epilogo, Il commiato, dedicato a Pascoli; tra una sezione e l altra, con la funzione di raccordo, sono inseriti inoltre dei componimenti detti ditirambi , preceduti a loro volta da testi con titoli latini tratti da Virgilio la parola DITIRAMBO/ Antica forma di poesia lirica corale greca legata al culto di Dioniso, fiorita in età classica (intorno alla metà del VII secolo a.C.) a Corinto, Sicione e Tebe. Scritto in metri vari, il ditirambo veniva cantato da un coro che danzava tumultuosamente in cerchio, accompagnato dalla musica del flauto e della cetra. Nelle letterature moderne, il ditirambo torna come componimento lirico dal ritmo concitato, per celebrare gli effetti del vino o un sentimento di gioia e di ebbrezza. 578 / IL SECONDO OTTOCENTO

Il magnifico viaggio - volume 5
Il magnifico viaggio - volume 5
Dal secondo Ottocento al primo Novecento