Il magnifico viaggio - volume 5

30 35 40 45 50 55 60 65 70 rire. Dalle finestre aperte entrava la luce cruda, come una violazione; apparivano gli alberi della Villa Aldobrandini.5 Egli ritornò nella sala del perito. Sentì di nuovo il lezzo. Volgendosi, vide in un angolo la principessa di Ferentino con Barbarella Viti. Le salutò, avvicinandosi. «Ebbene, Ugenta,6 che avete comprato? «Nulla . «Nulla? Io credevo, invece, che voi aveste comprato tutto . «Perché mai? «Era una mia idea... romantica .7 La principessa si mise a ridere. Barbarella la imitò. «Noi ce ne andiamo. Non è possibile rimaner qui, con questo profumo. Addio, Ugenta. Consolatevi . Andrea s accostò al banco. Il perito lo riconobbe. «Desidera qualche cosa il signor conte? Egli rispose: «Vedrò . La vendita procedeva rapidamente. Egli guardava intorno a sé le facce dei rigattieri, si sentiva toccare da quei gomiti, da quei piedi; si sentiva sfiorare da quegli aliti. La nausea gli chiuse la gola. «Uno! Due! Tre! Il colpo di martello gli sonava sul cuore, gli dava un urto doloroso alle tempie. Egli comprò il Buddha, un grande armario,8 qualche maiolica, qualche stoffa. A un certo punto udì come un suono di voci e di risa feminili, un fruscio di vesti feminili, verso l uscio. Si volse. Vide entrare Galeazzo Secìnaro9 con la marchesa di Mount Edgcumbe, e poi la contessa di Lùcoli, Gino Bommìnaco, Giovanella Daddi. Quei gentiluomini e quelle dame parlavano e ridevano forte. Egli cercò di nascondersi, di rimpicciolirsi, tra la folla che assediava il banco. Tremava, al pensiero d essere scoperto. Le voci, le risa gli giungevano di sopra le fronti sudate della folla, nel calor soffocante. Per ventura, dopo alcuni minuti, i gai10 visitatori se ne andarono. Egli si aprì un varco tra i corpi agglomerati, vincendo il ribrezzo, facendo uno sforzo enorme per non venir meno. Aveva la sensazione, in bocca, come d un sapore indicibilmente amaro e nauseoso11 che gli montasse su dal dissolvimento del suo cuore. Gli pareva d escire, dai contatti di tutti quegli sconosciuti, come infetto di mali oscuri e immedicabili. La tortura fisica e l angoscia morale si mescolavano. Quando egli fu nella strada, alla luce cruda, ebbe un po di vertigine. Con un passo malsicuro, si mise in cerca d una carrozza. La trovò su la piazza del Quirinale; si fece condurre al palazzo Zuccari.12 Ma, verso sera, una invincibile smania l invase, di rivedere le stanze disabitate. Salì, di nuovo, quelle scale; entrò col pretesto di chiedere se gli avevano i facchini portato i mobili al palazzo. 5 Villa Aldobrandini: sontuosa villa roma- na, affacciata sui Mercati Traianei. 6 Ugenta: è il nome della casata cui appartiene Andrea Sperelli. 7 una mia idea romantica: la principessa allude alla relazione di Andrea con Maria Ferres: secondo la sua maliziosa insi- 560 / IL SECONDO OTTOCENTO nuazione, gli eventuali acquisti sarebbero stati un attestato, per così dire, sentimentale (o romantico , appunto) del legame, ancora presente, con la donna. 8 armario: armadio. 9 Galeazzo Secinaro: è il principe diventato amante di Elena Muti. 10 gai: lieti e spensierati. 11 nauseoso: nauseante. 12 palazzo Zuccari: è la dimora di An- drea Sperelli, situata nei pressi di Trinità dei Monti.

Il magnifico viaggio - volume 5
Il magnifico viaggio - volume 5
Dal secondo Ottocento al primo Novecento