Il magnifico viaggio - volume 5

PALESTRA DI SCRITTURA 25 30 35 40 45 50 55 60 65 de. Il Pascoli, in questo giardinetto, fa la sua parte e la sua figura, tenendo la scena quasi alla pari coi classici più collaudati. Miete e riscuote successi sorprendenti. Gli torna utile proprio quel che gli era rimproverato ai primi del secolo, l oscurità mista all arduo e complicato tasso tecnico. Le invenzioni ritmiche, le figure e gli ardimenti retorici, le allitterazioni, le anafore, i chiasmi, le onomatopee, le armonie imitative, il ronzare e il rombare dei gruppi di consonanti, la musica delle vocali toniche che si ripetono uguali, le rime esotiche in -u, la capacità di giocare coi suoni e coi timbri, l orchestra, la strumentazione, la strana retorica pascoliana incanta più dei decasillabi di Manzoni e dei grandi interrogativi di Leopardi. I ragazzi capiscono che la poesia è un gioco, e si divertono con quelli che d Annunzio chiamava i segreti . Non c è da stupirsi, è anzi un fenomeno molto comprensibile, che l odore e la polvere della scuola ravvivino il laboratorio di un poeta cresciuto bambino tra gli Scolopi, e passato poi a stretto contatto del Carducci. Si osservi piuttosto come il Pascoli, innovatore e inventore sotto tanti aspetti poetici e letterari, abbia divinato,1 grazie al duro training dell insegnamento liceale tra il 1883 e il 1896 a Matera, a Massa e a Livorno, perfino i programmi scolastici di un secolo dopo di lui. Basta gettare uno sguardo alle quattro antologie compilate con l aiuto della sorella fra il 1895 e i primi del secolo, a uso degli studenti delle scuole secondarie. Nel loro insieme, Lyra, Epos, Sul limitare, Fior da fiore spartiscono i classici proprio come a il nostro attuale biennio: un binario all epica e l altro al romanzo moderno , con selezione sempre cospicua dei Promessi sposi, e intorno, attiguo alle grandi costruzioni epiche e narrative, in periferia, dove crescono i cespugli e si aprono gli orti, un po di tutto: la lirica, i quadri e suoni , le scene campestri, le favole, e leggende, le novelle, i racconti storici, i maestri contemporanei , il fiore delle Odi barbare e delle Rime nuove. Insomma, il giardinetto . Ma si deve credere alle letture coatte?2 Quel che si legge a scuola lo si dimentica, non appena varcato il portone del vecchio Ginnasio-Liceo con la certezza in tasca della maturità. La presenza di un poeta nei programmi scolastici può rappresentare, nel migliore dei casi, la curiosità di un momento, ma non basta a documentare e a provare la vitalità di un esperienza culturale. La poesia del Pascoli suggella una lunghissima tradizione, si qualifica ancora oggi come un monumento insigne della nostra letteratura. Ma ha cessato di promuovere degli interessi attuali e vitali. Non è un punto di riferimento né un passaggio obbligato. un acqua morta come il fosso bolognese dell Aposa, che scorreva, prima di essere interrato, e ristagnava fuori mura, lontano dal centro abitato. Due fattori convergenti contribuiscono a penalizzare l interesse e a frenare la diffusione. Si sorvoli sul fastidio che può suscitare, in tempi un po più duri di quelli che dell Italia post-umbertina, il buonismo pascoliano, quell eterno e irritante piagnisteo di poeta che canta e predica il bene senza mai cessare di ricordare il male di cui è stato vittima. Lo si consideri un accessorio. Fare gli spiriti forti, in certi casi, non è molto di buon gusto. Più importante è che la società in cui è prosperata nel nostro paese la fortuna del Pascoli, la piccola borghesia fin-de siècle dalle passioni intime e tremebonde e dalla lacrima facile, dai solidi nodi famigliari più forti e 1 abbia divinato: abbia previsto, anticipato. 2 coatte: obbligate. 526 / IL SECONDO OTTOCENTO

Il magnifico viaggio - volume 5
Il magnifico viaggio - volume 5
Dal secondo Ottocento al primo Novecento