Il magnifico viaggio - volume 5

15 Montagne che varcai! dopo varcate, sì grande spazio di su voi non pare, che maggior prima non lo invidiate. Azzurri, come il cielo, come il mare, o monti! o fiumi! era miglior pensiero ristare, non guardare oltre, sognare: 20 il sogno è l infinita ombra del Vero. III Oh! più felice, quanto più cammino m era d innanzi; quanto più cimenti, quanto più dubbi, quanto più destino! 25 Ad Isso, quando divampava ai vènti notturno il campo, con le mille schiere, e i carri oscuri e gl infiniti armenti. A Pella! quando nelle lunghe sere inseguivamo, o mio Capo di toro, il sole; il sole che tra selve nere, 30 sempre più lungi, ardea come un tesoro. IV Figlio d Amynta! io non sapea di meta allor che mossi. Un nomo di tra le are intonava Timotheo, l auleta: 14-16 dopo varcate invidiate: dopo es- sere state superate, dalla vostra cima finalmente raggiunta (di su voi) lo spazio che si stende dinanzi a noi non appare tanto grande quanto immaginavamo fosse quello che ci impedivate di scorgere (invidiate: latinismo). La terzina è certamente involuta e tale suonava anche alle orecchie del poeta, che in una lettera del 1895 indirizzata a un amico assicurava un intervento correttivo, che non sarebbe però mai arrivato a causa delle difficoltà rimiche: «Ma dopo varcate sta male: dovrebbe esservi: dopo salite . Correggeremo; ma le rime, le rime, le rime! . 17-18 Azzurri o fiumi!: o monti, o fiumi azzurri come il cielo, come il mare! 18 miglior pensiero: una decisione più saggia. 19 ristare: fermarsi. 20 il sogno Vero: il sogno è un ombra della verità, ma è infinito, perché la fantasia amplifica sempre la realtà. Il verso ne ricorda uno di Carducci, secondo il quale la vita è «l ombra d un sogno fuggente (Jaufré Rudel, v. 74). 21 più felice, quanto più: ero tanto più felice quanto più. 22 cimenti: prove da superare. 24-26 Ad Isso armenti: ero molto più felice a Isso (città della Cilicia, in Asia Minore, dove Alessandro, nel 333 a.C., riportò un importante vittoria sull esercito persiano guidato dal re Dario III), quando l accampamento nemico di notte era illuminato dai fuochi agitati dal vento, con il suo immenso esercito (le mille schiere), i carri confusi nel buio della notte e le mandrie di innumerevoli bestie (infiniti armenti). 27-29 A Pella il sole: ero molto più felice a Pella (capitale del regno di Macedonia, residenza di Filippo II, padre di Alessandro, che qui trascorse la giovinezza), quando nelle lunghe serate correvamo in direzione del sole calante, o Bucefalo (Capo di toro, in greco Testa di bue , il cavallo di Alessandro). Pascoli rielabora un racconto dello storico greco Plutarco (50 ca - dopo il 120 d.C.), che nelle Vite parallele descrive il coraggio del giovane Alessandro, il quale, incurante dell irrequietezza del cavallo appena donatogli, gli montò in groppa guidandolo in direzione del sole. 31 Figlio d Amynta: Filippo II, figlio di Amin- ta III. 31-32 io mossi: io, quando iniziai il cammi- no, non sapevo a quale meta sarei giunto. 32 nomo: composizione musicale dell antica Grecia, legata di norma al culto di Apollo. Alessandro pretendeva di essere venerato come un dio: ciò spiega il riferimento a questo tipo di canto, nonché la presenza delle are (altari). 33 Timotheo, l auleta: Timoteo fu un famoso suonatore di flauto; si esibì alle nozze di Alessandro con Rossane, nel 327 a.C. Le parole valgono cimento Nel 1657 Leopoldo de Medici fondò a Firenze una celebre accademia, detta del Cimento , dedicata allo studio delle scienze fisiche. Il nome derivava dall operazione di purificare e saggiare i metalli preziosi, chiamata appunto dal latino cimento. Si trattava di un compito tutt altro che semplice, tanto che il vocabolo prese a definire una prova pericolosa per compiere la quale occorrevano forza e coraggio. Forma una frase di senso compiuto con il verbo derivato cimentarsi. L AUTORE / GIOVANNI PASCOLI / 513

Il magnifico viaggio - volume 5
Il magnifico viaggio - volume 5
Dal secondo Ottocento al primo Novecento