Il magnifico viaggio - volume 5

la giornata, priva di cibo, vissuta dalle piccole rondini, alle quali si allude per metonimia (i nidi, v. 29). Anche il poeta, come loro, non ha avuto nel corso degli anni la porzione di felicità che gli spettava: il reticente Né io (v. 31) sintetizza la sua autoesclusione dalla vita e la solitudine patita dopo la violazione del «nido -casa dell infanzia, privato per sempre del cibo dell amore. La voce del nulla (vv. 33-40) L ultima strofa è infine caratterizzata, ma sarebbe meglio dire dominata, dall evocazione fonosimbolica: l onomatopea del suono delle campane e l insistita allitterazione (con la ricorrenza della d, accentuata dall invito Dormi!) creano un atmosfera di sonnolenza che fa scivolare il soggetto lirico verso l infanzia e, al tempo stesso, verso il nulla (il sonno, la morte). Il tono di voce delle campane si fa sempre più basso; l anticlimax dei verbi dicono, cantano, sussurrano, bisbigliano sembra suggerire proprio questa lenta, silenziosa e progressiva discesa verso l incoscienza. L esperienza di questa immersione è complicata dall uso simultaneo di una sinestesia (le voci di tenebra azzurra, v. 36) e di un ossimoro (l oscurità è paradossalmente azzurra, come accade al buio del cielo notturno quando sfuma in un imprevedibile chiarore): le voci risucchiano indietro verso il nulla, che è insieme la culla della nascita e il vuoto della fine. Il suono delle campane, innocente ricordo dell infanzia, diventa allo stesso tempo un sinistro suono di morte. La sperimentazione metrica L aspetto metrico ribadisce la grande originalità della poesia di Pascoli, il quale, pur mantenendosi all interno di schemi consolidati, scompone e reinterpreta con grande libertà le forme chiuse della tradizione. Qui fa uso di novenari e di senari: si tratta già di una scelta per molti versi innovativa, dal momento che di solito si privilegiano l endecasillabo e il settenario. Ma l aspetto più importante è legato alla modalità, assolutamente personale, con cui il poeta utilizza questi metri. Il novenario, per esempio, presenta un accentazione alquanto variata, che ritmicamente produce scansioni diverse: alcuni versi si aprono con l accento tonico sulla prima sillaba (Là, presso le allegre ranelle, v. 11), altri sulla seconda (singhiozza monotono un rivo, v. 12). Inoltre la presenza delle cesure determina la frattura del verso: il v. 3, le tacite stelle. Nei campi, più che un novenario, è la somma di un senario (le tacite stelle) e un trisillabo (Nei campi). Una disgregazione delle forme canoniche ancora più evidente è operata poi dalle esclamazioni: il v. 7, Nel giorno, che lampi! che scoppi!, per esempio, è interrotto da pause continue, per cui il metro non si concilia più con la sintassi (in questo caso, nominale). La stessa cosa può dirsi per l ultima strofa, dove l unità metrica è ostacolata da molteplici fratture, determinate ancora da esclamativi, ma anche da virgole e puntini di sospensione. Infine vanno segnalati i due versi sdruccioli (vv. 19 e 34): la loro sillaba finale (re-sta-no; sus-sur-ra-no) viene conteggiata come parte del verso seguente, che così da ottonario diventa anch esso novenario. VERSO LE COMPETENZE COMPRENDERE 1 INTERPRETARE Dai un titolo a ogni strofa della poesia. ANALIZZARE 2 Individua nel componimento i termini e le espressioni afferenti al capo semantico del suono, distinguendo quelli connotati positivamente e quelli connotati negativamente: che cosa puoi osservare? 3 Quale funzione hanno le onomatopee presenti nel testo? 4 Quali elementi concorrono alla messa in evidenza della vitalità di ciascun elemento naturale? 5 Individua nel testo almeno un esempio delle seguenti figure retoriche a allitterazione. c sinestesia. b ossimoro. d metonimia. 504 / IL SECONDO OTTOCENTO 6 In che modo e perché, a tuo parere, le campane sono umanizzate? 7 La mia sera è uno dei componimenti in cui Pascoli più chiaramente mette in pratica gli enunciati teorici del Fanciullino. Motiva questa affermazione facendo opportuni riferimenti al testo. SCRIVERE PER... CONFRONTARE 8 Il tema della sera è un topos: su un motivo analogo si è soffermato Ugo Foscolo nel sonetto Alla sera. In un testo espositivo di circa 30 righe evidenzia analogie e differenze con La mia sera di Pascoli, prendendo in considerazione gli aspetti metrici, contenutistici e stilistici.

Il magnifico viaggio - volume 5
Il magnifico viaggio - volume 5
Dal secondo Ottocento al primo Novecento