Il magnifico viaggio - volume 5

5 La strada, con quel tempo, era deserta. Pioveva, prima adagio, ora a dirotto, tamburellando su l ombrella aperta. La Ghita e Beppe di Taddeo lì sotto erano, sotto la cerata ombrella del padre: una ragazza, un giovinotto. 10 15 E c era anche una bimba malatella, in collo a Beppe, e di su la sua spalla mesceva giù le bionde lunghe anella. Figlia d un altro figlio, era una talla del ceppo vecchio nata là: Maria: d ott anni: aveva il peso d una galla. Ai ritornanti per la lunga via, già vicini all antico focolare, la lor chiesa sonò l Avemaria. 20 Erano stanchi! avean passato il mare! Appena appena tra la pioggia e il vento l udiron essi or sì or no sonare. Maria cullata dall andar su lento sembrava quasi abbandonarsi al sonno, sotto l ombrella. Fradicio e contento 25 veniva piano dietro tutti il nonno. II Salivano, ora tutti dietro il nonno, la scala rotta. Il vecchio Lupo in basso non abbaiò; scodinzolò tra il sonno. 6 tamburellando: battendo fittamente. 7 La Ghita e Beppe di Taddeo: rispetti- vamente i fratelli Margherita (il diminutivo Ghita è preceduto dall articolo, secondo un usanza non solo toscana) e Giuseppe di Taddeo (cioè figlio di Taddeo, a sua volta figlio di Zi Meo, il nonno nominato più avanti, al v. 25). Sono gli zii di Molly, la bimba malatella del v. 10. 8 cerata: impermeabile. 10 malatella: malaticcia. 11 in collo: in braccio. 12 mesceva anella: lasciava cadere giù i suoi lunghi riccioli (anella) biondi. 13-14 una talla là: una nipote (talla è, nella parlata toscana, un ramo che si trapianta) della famiglia originaria (ceppo, letteralmente piede di un albero ) della Tosca- 488 / IL SECONDO OTTOCENTO na, nata laggiù (si intende in America). 15 galla: ghianda. 16 ritornanti: gli emigrati che tornano nel paese natale. 19 avean passato il mare!: avevano attraversato l Oceano. 25 nonno: Bartolomeo Caproni (Zi Meo), che è andato ad accogliere i nipoti al loro arrivo. 27 rotta: ripida e dissestata. Lupo: si coglie forse un riferimento all episodio omerico del cane Argo (Odissea, XVII, vv. 290-327), che riconosce Ulisse al suo ritorno a Itaca. Le parole valgono focolare Il focolare (focus in latino tardo, mentre in quello di Cicerone avremmo trovato ignis) era la parte del camino, più o meno rialzata da terra, ma situata direttamente sotto la cappa, in cui si faceva il fuoco per cuocere vivande e riscaldare ambienti. Abbiamo usato l imperfetto perché si trattava di una caratteristica delle antiche e povere dimore prive di termosifoni e fornelli, anche se il focolare è oggi tornato di moda nelle ville signorili in cui il camino è un arredo chic. D altro canto, poiché era la parte più intima della casa, il focolare è rimasto il simbolo del calore familiare: «Mi piace tornare al focolare domestico . Oggi è di uso per lo più ironico un espressione (un tempo utilizzata invece seriamente) quale «l angelo del focolare . Sai indicare a chi si riferisce?

Il magnifico viaggio - volume 5
Il magnifico viaggio - volume 5
Dal secondo Ottocento al primo Novecento