Il magnifico viaggio - volume 5

gettano dal nido i nati dalle lor madri adottive. A ricordare questo l allusione diventa, ahimè, ben chiara! . L allusione del poeta è agli estranei che hanno preso possesso della casa che era stata della sua famiglia. Per questo egli non vuole tornare in Romagna: l apostrofe dell ultima quartina (vv. 57-60) è un addio più che un saluto. Reminiscenze letterarie ed echi carducciani I significati simbolici del paesaggio Le scelte stilistiche La patina linguistica della lirica è indubbiamente tradizionale. Tralasciando i latinismi e le espressioni arcaiche e preziose (teco, v. 13; opache, v. 19; fioria, v. 27 ecc.), versi come cui regnarono Guidi e Malatesta, / cui tenne pure il Passator cortese, / re della strada, re della foresta (vv. 6-8, dove il verbo regnare è usato, al modo antico, transitivamente e cui è una forma letteraria per che ) potrebbero sembrare parte di uno dei componimenti storici di Carducci. Di ascendenza carducciana sono ancora, per esempio, l uso avverbiale dell aggettivo (che perpetuo trema, v. 42) e, più in generale, il tono complessivo della rievocazione del passato. Del resto si tratta di un componimento giovanile di Pascoli, dunque è comprensibile la presenza del maestro . Eppure, al di là di questi indubbi echi letterari, emerge nel testo già qualche novità. Tipicamente pascoliana è infatti la dimensione soggettiva del paesaggio, contemplato nei suoi aspetti apparentemente idillici e reso quasi animato grazie a scelte lessicali inconsuete: e così abbiamo l espressione cromatica dell azzurra vision di San Marino (v. 4), la tacchina che va singhiozzando (v. 9), gli stagni lustreggianti (v. 11), l anatra iridata (v. 12), il meridiano ozio dell aie (v. 16), l ombrello di trine (v. 26) e i pennacchi di color di rosa (v. 28), fino al sognato alone del v. 38 per indicare la corona luminosa della Luna. In tutte queste notazioni di atmosfera, Pascoli trascende il mero dato realistico, a dispetto dell apparente precisione dei vocaboli utilizzati. La visione pascoliana della natura è infatti percorsa dalla sensibilità personale del poeta; ogni aspetto della realtà risente del suo sguardo e della sua condizione psicologica: più che le cose in sé, conta l impressione delle cose, e gli oggetti si caricano di sfumature simboliche, che possono essere ancora latenti nel singhiozzo della tacchina (vv. 9-10) e nel perpetuo tremare del verso dei grilli (v. 42) o diventare evidenti nell amara allegoria della dispersione familiare contenuta nell immagine delle rondini tardive (v. 49). VERSO LE COMPETENZE COMPRENDERE 5 Come trascorreva le sue giornate il poeta da bambino? Rintraccia tutti gli aggettivi utilizzati dal poeta in riferimento alla sua terra d origine. Quali sentimenti mostrano? 6 Quali sono gli attuali sentimenti dell autore rispetto a quel passato lontano? Quale figura di significato riconosci ai vv. 33-34 (immobilmente, / io galoppava)? 7 Quale figura sintattica trovi al v. 51 (io, la mia patria or è dove si vive)? A quale scopo è stata utilizzata? 8 In diversi passaggi del testo Pascoli fa ricorso al fonosimbolismo. Individuali e commentali. 9 Considera la struttura dei vv. 47-48 (stormir di frondi, cinguettìo d uccelli, / risa di donne, strepito di mare). Che cosa puoi notare? Quale effetto determina la scelta del poeta? 1 Che cosa rappresenta la Romagna per Pascoli? 2 3 ANALIZZARE 4 Compila la tabella con i nomi delle piante e degli animali nominati nel testo. Piante Animali INTERPRETARE 10 La sequenza cui regnarono Guidi e Malatesta, / cui tenne pure il Passator cortese, / re della strada, re della foresta (vv. 6-8) viene ripetuta alla fine del componimento (vv. 58-60). Per quale motivo secondo te? 454 / IL SECONDO OTTOCENTO

Il magnifico viaggio - volume 5
Il magnifico viaggio - volume 5
Dal secondo Ottocento al primo Novecento