T2 - Il rosicchiolo

Il rosicchiolo / T2 / Myricae / L amore e il sacrificio di una madre / La poesia descrive la scena drammatica di una madre che si toglie di bocca l ultimo pezzo di pane (il rosicchiolo del titolo) per lasciarlo al suo bambino. La donna muore, ma salva la vita al figlio, che dorme vicino a lei ignaro di tutto. METRO 3 quartine a rima alternata (ABAB; CDCD ecc.); i versi sono tutti novenari, tranne il terzo delle prime due strofe, rispettivamente trisillabo (v. 3) e senario (v. 7). Per te l ha serbato, soltanto per te, povero angiolo; ed eccolo o pianto! lo vedi? un rosicchiolo secco. 5 10 Moriva sul letto di strame; tu, bimbo, dormivi sicuro. Che pianto! che fame! ma c era un rosicchiolo duro. Ma ella guardava lunghe ore, guardava il suo bimbo, e morì, di pianto, di fame, d amore; e guarda! il rosicchiolo è qui. 4 rosicchiolo: tozzo di pane (termine toscano). 5 Moriva: la madre (ma lo si comprenderà solo al v. 10). strame: paglia (il letto di paglia indica la condizione di indigenza della donna). DENTRO IL TESTO Il sacrificio di una madre Realtà e soggettività I contenuti tematici Il poeta si rivolge, con un apostrofe, a un bambino appena destatosi dal sonno (il povero angiolo del v. 2), il quale potrà sopravvivere alla fame grazie al sacrificio della madre che si è privata dell ultimo pezzo di pane come estrema testimonianza d amore. Nel componimento, uno dei primi di Myricae, incontriamo già una delle direttrici privilegiate della creatività poetica pascoliana: la tematica funebre, che esce dall ambito personale e autobiografico per diventare vera e propria contemplazione della morte, con il sovraccarico di qualche eccesso patetico. La struggente rappresentazione di una madre che muore e di un bambino che maturerà, inevitabilmente, a contatto con l esperienza tragica del dolore richiama la condizione di orfano del poeta, da lui vissuta come una ferita incurabile e perenne. Quella descritta è «una scena dettata dall umanitarismo doloroso e sentimentale del poeta (Melotti): le condizioni della vita materiale nelle campagne dell Ottocento erano in effetti molto dure, tanto che una vicenda simile non appare affatto irrealistica. Secondo una testimonianza di Maria, la sorella di Pascoli, questa poesia «non ha di mira persona conosciuta dal poeta, ma di fatti simili ne sono accaduti e ne accadono sempre . Tuttavia non è la denuncia sociale lo scopo del componimento: la verità della natura e della vita viene sempre trasfigurata e caricata di un significato emotivo, riferito, più che all oggetto rappresentato, allo stato d animo soggettivo del poeta. L AUTORE / GIOVANNI PASCOLI / 449

Il magnifico viaggio - volume 5
Il magnifico viaggio - volume 5
Dal secondo Ottocento al primo Novecento