2 - Simbolismo e mistero

RICERCA DI UN RIFUGIO DAI TEMI ai testi: T5 > p. 457 T10 > p. 466 T19 > p. 501 opposizione tra dentro fuori infanzia, affetti familiari, madre società, modernità, civiltà industriale protezione del nido minaccia e pericoli esterni | 2 | Simbolismo e mistero La soggettività della natura Le rapide notazioni e i quadri di vita campestre che Pascoli rappresenta costituiscono il frutto dell osservazione di una realtà filtrata sempre attraverso le suggestioni del suo universo interiore. In questo modo i suoni, i paesaggi, le cose si caricano nella sua poesia di un sovrasenso simbolico, che può essere colto solo abbandonando la logica ordinata e razionale con cui ci si relaziona alla realtà. I particolari e gli oggetti, anche materiali, rimandano sempre a qualcos altro di più profondo e ignoto: il poeta può penetrare nell anima del mondo tramite la propria soggettività e le proprie sensazioni. La ricerca del mistero Per Pascoli si tratta di ricercare il senso perduto della realtà e del mondo e cogliere, grazie all intuizione folgorante e non a un analisi meditata, il frammento che riveli la totalità, l immagine che riassuma una verità universale. Il simbolo naturalmente non è esplicitato in termini razionali: il significato della poesia si afferra mediante le associazioni suggerite dai suoni, la rispondenza evocativa delle immagini, l esistenza di una dimensione nascosta. L alfabeto segreto della poesia Del resto il poeta non è tenuto a illustrare o commentare il contenuto dei suoi testi, per quanto arcano esso sia: egli annota Pascoli in uno scritto del 1895 «non s impanca a dir tutto, a dichiarar tutto, a spiegar tutto, come un cicerone che parlasse in versi; ma lascia che il lettore pensi e trovi da sé . Sta al lettore afferrare i sensi riposti, comprendere le allusioni cifrate e cogliere l impalpabile verità del mondo, che non proviene dalla concretezza degli elementi descritti, ma dalle possibilità dell animo di riconoscere aspetti che «sfuggono ai nostri sensi e alla nostra ragione . Per questo nella poesia di Pascoli troviamo un affollato repertorio di ombre e di morti, di misteriosi e arcaici strumenti musicali (basti pensare ai «sistri , che compaiono nell Assiuolo, T11, p. 472 in Myricae), di sottintesi analogici («La Chioccetta per l aia azzurra / va col suo pigolìo di stelle che leggiamo nel Gelsomino notturno, T20, p. 505), fino alle prolungate sequenze di ardite sinestesie («Venivano soffi di lampi , per esempio, nell Assiuolo, T11, p. 472). Un falso realismo: la prevalenza del sentire A prima vista, le cose sulle quali si posa lo sguardo del poeta sono minute, quotidiane, semplici, come gli elementi naturali nei quadri degli impressionisti; ma questa attenzione per il dettaglio, ereditata da una formazione positivista, non ha la scopo di illustrare oggettivamente la realtà, per quanto essa sia nominata con estrema precisione. Per fare degli esempi, L AUTORE / GIOVANNI PASCOLI / 433

Il magnifico viaggio - volume 5
Il magnifico viaggio - volume 5
Dal secondo Ottocento al primo Novecento