Il magnifico viaggio - volume 5

80 85 90 95 Sicuramente voialtri starete pensando, signori miei, che io vi voglia far ridere, sì? Be anche in questo vi siete sbagliati. Io non sono affatto quel tipo di buontempone che credete, o che forse credete che io sia; e d altronde se a voi, irritati come siete da tutte queste mie chiacchiere (sì perché già lo sento, che siete irritati), dovesse venir in mente di domandarmi chi io sia precisamente, io allora vi risponderei che sono un assessore di collegio.4 Ho fatto l impiegato per avere di che campare (ma unicamente a questo scopo), e quando l anno scorso uno dei miei lontani parenti m ha lasciato seimila rubli nel suo testamento spirituale, mi son messo subito a riposo e mi sono stanziato qui, nel mio cantuccio. In questo cantuccio ci abitavo anche prima, ma adesso mi ci sono stanziato. La mia casa è una casa meschina, abominevole, al limite estremo della città. La mia vera serva è una donnetta della campagna, vecchia, cattiva per stupidità, e per di più manda sempre un odore abominevole. Mi dicono che il clima pietroburghese sta diventandomi nocivo alla salute e che vivere a Pietroburgo è molto caro, per le mie insignificanti possibilità. Lo so anch io, lo so anche meglio di tutti codesti esperti e savi consiglieri e di tutti quelli che mi fan segno di no con la testa. Ma io rimarrò a Pietroburgo; io non me ne andrò, da Pietroburgo! E non me ne andrò appunto perché Bah! ma del resto fa assolutamente lo stesso, che me ne vada o no. E d altronde: di che cosa può parlare una persona come si deve traendone il maggior piacere? Risposta: di se stesso. E dunque io pure parlerò di me stesso. 4 assessore di collegio: impiegato di medio livello nella pubblica amministrazione russa dell epoca. DENTRO IL TESTO La dialettica tra conscio e inconscio Disagio e inettitudine I contenuti tematici Queste pagine iniziali del monologo definiscono un personaggio assai particolare, molto lontano dai tipici protagonisti dei romanzi del Realismo del primo Ottocento, connotati in modo univoco, positivo oppure negativo. Chi parla qui si caratterizza infatti innanzitutto per la sua intima contraddittorietà: dice e poi smentisce ciò che lo riguarda (Sono abbastanza istruito da non essere superstizioso, ma sono superstizioso, rr. 6-7); mente continuamente su sé stesso: prima afferma di essere cattivo, poi di non esserlo davvero. Diversi elementi di contraddizione (r. 48) si muovono in lui, in quello che Sigmund Freud, il padre della psicanalisi, chiamerà «inconscio , ma egli non li lascia emergere: la spinta a conformarsi alle regole e ai valori condivisi dalla società soffoca così le pulsioni più profonde. Per questo si può affermare che Dostoevskij sia il primo vero scrittore dell inconscio, profondo indagatore degli impulsi più oscuri dell anima. I suoi personaggi non sono mai né solo buoni né solo cattivi, ma hanno in sé una complessità sconosciuta alla narrativa precedente. L io narrante non si cura e vuole male a sé stesso: non mi voglio curare, e non lo voglio appunto per cattiveria, rr. 7-8; è scontroso con gli altri, infatti da impiegato trattava male coloro che si recavano presso il suo ufficio. La sua inettitudine si esprime nell incapacità di esercitare autentiche scelte: non ho saputo essere niente di niente: né cattivo né buono, né canaglia né galantuomo, né eroe né insetto (rr. 57-58). Sono tutti tratti tipici dei protagonisti dei grandi romanzi del Decadentismo europeo, qui anticipati da Dostoevskij. Con lui «è incominciata l era dei problemi maledetti , l era della psicologia in profondità, l era dell individualismo sotterraneo e ribelle (Berdjaev). 394 / IL SECONDO OTTOCENTO

Il magnifico viaggio - volume 5
Il magnifico viaggio - volume 5
Dal secondo Ottocento al primo Novecento