Il magnifico viaggio - volume 5

la illusorio. Anche il rifugio nei «paradisi artificiali dell alcol e della droga si svela essere, più che un atto di libertà, un vano tentativo di sottrarsi alla solitudine. Certo, nell esperienza della droga giocano un ruolo importante il desiderio di scandalizzare la borghesia e quello di raggiungere uno stato psichico che si pensa propizio all ispirazione poetica. Ma la fuga rimane senza meta e la «profonda immensità dei «limpidi spazi continua a configurarsi come una brama esistenziale mai veramente appagata o davvero raggiungibile. L ambiguità della figura femminile Testo PLUS Rimorso postumo La metropoli moderna Nei Fiori del male una funzione assai importante è rivestita dalla donna, insieme vituperata e idealizzata, oggetto ora di perversa attrazione ora di venerazione spirituale. Questo atteggiamento duplice attraversa tutta la raccolta, che presenta un universo femminile composito, fatto per lo più di creature seduttrici e peccaminose ma anche di parvenze eteree o che in tal modo vengono trasfigurate da un animo bisognoso di purezza qual era quello di Baudelaire. Tuttavia prevale indubbiamente l immagine della donna collegata alla dimensione di un animalità insaziabile e negativa: un certo pregiudizio misogino la rende un emblema della natura nella sua primordialità, di contro a tutto ciò che è costruzione storica, intellettuale, sociale, morale e religiosa. La donna, se vogliamo dirla in altre parole, è espressione dell istinto che si contrappone al raziocinio. Ma c è di più. Scrive l autore nel Mio cuore messo a nudo: «L eterna Venere (capriccio, isteria, fantasia) è una delle forme seducenti del Diavolo . Per questo, in una poesia dal titolo latino Sed non satiata (Eppure non ancora sazia) egli descrive la sua «Venere nera come una «strega dal fianco d ebano, figlia di tenebre profonde , cioè una creatura infernale. Altre volte la donna è addirittura assimilata a un vampiro: «Come una coltellata tu che a me / entrasti nel pavido cuore; / che forte come una mandra / di diavoli, folle e agghindata, // del mio spirito umiliato / hai fatto il tuo letto e il tuo regno (Il vampiro). Eppure dicevamo c è anche, sebbene solo a tratti, una trasognata idealizzazione della donna: allora essa appare al poeta, su uno sfondo quasi platonico, come colei che aiuta a vincere la noia, il tempo e la morte: «Bellezza fuggitiva / che con un solo sguardo m hai chiamato da morte , dice A una passante sconosciuta, intravista in una via di Parigi. Un altra realtà ben presente nei Fiori del male è quella della metropoli moderna. Baudelaire frequenta i caffè del Quartiere Latino e si mescola alla bohème letteraria e artistica; è assiduo frequentatore dei vari cenacoli artistici, ma anche delle bettole, delle taverne e dei postriboli, secondo il tipico costume del poeta maledetto . Nella dedica della raccolta di poemetti in prosa Lo spleen di Parigi, egli parla della «frequentazione delle città immense e del «groviglio dei loro rapporti innumerevoli come di una fonte di ispirazione, anche sul piano delle soluzioni stilistiche. Nella parte finale del poemetto Mademoiselle Bisturi (compreso nella stessa raccolta) scrive: «Quali bizzarrie non si trovano in una grande città, quando si sa andare in giro e guardare? La vita brulica di mostri innocenti . la parola BOHéME/ Letteralmente il termine significa vita da nomade in quanto gli zingari giungevano in Francia passando attraverso la Boemia. Nello specifico, sta a significare la vita disagiata ma libera, anticonformista e disordinata, tipica soprattutto di artisti, scrittori e poeti della Parigi della seconda metà dell Ottocento. L espressione diventa di uso comune anche in Italia soprattutto attraverso l omonima opera musicale di Giacomo Puccini, il cui libretto è tratto dal romanzo di Henri Murger (1822-1861) Scene della vita di Bohème (1849-1851). 364 / IL SECONDO OTTOCENTO

Il magnifico viaggio - volume 5
Il magnifico viaggio - volume 5
Dal secondo Ottocento al primo Novecento