Il magnifico viaggio - volume 5

110 115 120 125 130 135 140 145 150 schiacciarli tutti. Ma nessuno si mosse. Le donne strillavano e si strappavano i ca pelli. Ormai gli uomini, neri e colle barbe lunghe, stavano sul monte, colle mani fra le cosce, a vedere arrivare quei giovanetti stanchi, curvi sotto il fucile arruggi nito, e quel generale piccino sopra il suo gran cavallo nero, innanzi a tutti, solo. Il generale fece portare della paglia nella chiesa, e mise a dormire i suoi ragaz zi come un padre. La mattina, prima dell alba, se non si levavano al suono della tromba, egli entrava nella chiesa a cavallo, sacramentando34 come un turco. Que sto era l uomo. E subito ordinò che glie ne fucilassero cinque o sei, Pippo, il nano, Pizzanello, i primi che capitarono. Il taglialegna, mentre lo facevano inginocchia re addosso al muro del cimitero, piangeva come un ragazzo, per certe parole che gli aveva dette sua madre, e pel grido che essa aveva cacciato quando glie lo strap parono dalle braccia. Da lontano, nelle viuzze più remote del paesetto, dietro gli usci, si udivano quelle schioppettate in fila come i mortaletti35 della festa. Dopo arrivarono i giudici per davvero, dei galantuomini cogli occhiali, ar rampicati sulle mule, disfatti dal viaggio, che si lagnavano ancora dello strapazzo mentre interrogavano gli accusati nel refettorio del convento, seduti di fianco sul la scranna,36 e dicendo «ahi! ogni volta che mutavano lato. Un processo lungo che non finiva più. I colpevoli li condussero in città,37 a piedi, incatenati a coppia, fra due file di soldati col moschetto pronto. Le loro donne li seguivano correndo per le lunghe strade di campagna, in mezzo ai solchi, in mezzo ai fichidindia, in mezzo alle vigne, in mezzo alle biade color d oro, trafelate, zoppicando, chiaman doli a nome ogni volta che la strada faceva gomito, e si potevano vedere in faccia i prigionieri. Alla città li chiusero nel gran carcere alto e vasto come un convento, tutto bucherellato da finestre colle inferriate; e se le donne volevano vedere i loro uomini, soltanto il lunedì, in presenza dei guardiani, dietro il cancello di ferro. E i poveretti divenivano sempre più gialli in quell ombra perenne, senza scorgere mai il sole. Ogni lunedì erano più taciturni, rispondevano appena, si lagnavano meno. Gli altri giorni, se le donne ronzavano per la piazza attorno alla prigione, le sentinelle minacciavano col fucile. Poi non sapere che fare, dove trovare lavoro nella città, né come buscarsi38 il pane. Il letto nello stallazzo39 costava due soldi; il pane bianco si mangiava in un boccone e non riempiva lo stomaco; se si accoc colavano a passare una notte sull uscio di una chiesa, le guardie le arrestavano. A poco a poco rimpatriarono, prima le mogli, poi le mamme. Un bel pezzo di giovinetta si perdette nella città e non se ne seppe più nulla. Tutti gli altri in paese erano tornati a fare quello che facevano prima. I galantuomini non potevano la vorare le loro terre colle proprie mani, e la povera gente non poteva vivere senza i galantuomini. Fecero la pace. L orfano dello speziale rubò la moglie a Neli Pirru, e gli parve una bella cosa, per vendicarsi di lui che gli aveva ammazzato il padre. Alla donna che aveva di tanto in tanto certe ubbie,40 e temeva che suo marito le tagliasse la faccia, all uscire dal carcere, egli ripeteva: «Sta tranquilla che non ne esce più . Ormai nessuno ci pensava; solamente qualche madre, qualche vecchia rello, se gli correvano gli occhi verso la pianura, dove era la città, o la domenica, al vedere gli altri che parlavano tranquillamente dei loro affari coi galantuomini, dinanzi al casino di conversazione, col berretto in mano, e si persuadevano che all aria ci vanno i cenci.41 34 sacramentando: bestemmiando. 35 mortaletti: mortaretti. 36 scranna: panca. 37 in città: a Catania. 272 / IL SECONDO OTTOCENTO 38 buscarsi: procurarsi. 39 stallazzo: stazione dei cavalli. 40 ubbie: preoccupazioni. 41 all aria cenci: a volar via sono solo gli stracci (cioè, fuori di metafora, a pagare sono sempre gli ultimi).

Il magnifico viaggio - volume 5
Il magnifico viaggio - volume 5
Dal secondo Ottocento al primo Novecento