Il magnifico viaggio - volume 5

DENTRO IL TESTO L irrimediabile taglio delle radici Il problema dell ultima frase Il tono elegiaco I contenuti tematici Inatteso e quasi irriconoscibile, Ntoni si ripresenta ad Aci Trezza. La famiglia è tornata ad abitare nella casa del nespolo, riconquistata grazie al lavoro e alla fatica di Alessi. Quello del giovane figliol prodigo appare a prima vista come una sorta di n stos, un ritorno mitico verso il luogo delle radici e della memoria familiare, vale a dire verso la terra e la casa dei padri. Il viaggio a ritroso simboleggia il pentimento per aver sconsacrato il passato e le tradizioni: ora il tentativo di ricostruire il tempio della famiglia e degli affetti suggella la sua riconversione e la definitiva scomparsa delle lusinghe di un futuro diverso che lo hanno condotto a scelte sbagliate. A casa Ntoni trova la sorella Mena e il fratello Alessi, che nel frattempo si è sposato con Nunziata, dalla quale ha avuto dei figli. Ntoni è profondamente mutato da quel giorno nel quale, cinque anni prima, era partito, non solo fisicamente ma anche interiormente: ora ha compreso che l unico luogo in cui avrebbe potuto realizzare sé stesso era proprio questo. Tuttavia il suo ravvedimento non lo salva dall esclusione; egli ormai è consapevole che non può più rimanere, perché ha tradito le proprie origini: allora non sapevo nulla, e qui non volevo starci, ma ora che so ogni cosa devo andarmene (rr. 57-58). Il peso della colpa (il contrabbando, l accoltellamento di don Michele, il disonore del carcere) lo estromette dalla famiglia e gli rende amaro anche il cibo (dacché son qui la minestra mi è andata tutta in veleno, rr. 17-18). Ntoni ha rifiutato l «ideale dell ostrica e anche se adesso prova nostalgia per quel piccolo mondo protettivo dal quale è fuggito, non c è più nulla da fare. La morale verghiana è chiara e impietosa: recidere le radici porta alla solitudine e alla disperazione. Il romanzo si chiude con una frase apparentemente banale e antilirica: Ma il primo di tutti a cominciar la sua giornata è stato Rocco Spatu. Si tratta di uno dei punti di più controversa interpretazione. C è chi ha ritenuto di poter parlare di una conversione di Rocco Spatu: in un paese dove Ntoni, al suo ritorno, trova tante cose mutate, anche il più fannullone è cambiato, anzi è diventato un solerte lavoratore, il primo a cominciare la giornata lavorativa. Altri critici propendono invece per una lettura opposta: non essendoci precisi segnali di un ravvedimento di Rocco Spatu, si può pensare che egli abbia trascorso come al solito la notte all osteria e che all alba si avvii verso casa per andare a dormire. Per alcuni, ancora, il senso di questa frase va ricercato nella constatazione del prevalere di una quotidianità che l esule Ntoni si dispera di aver perso: in tal senso Rocco Spatu rappresenterebbe, semplicemente, un elemento emblematico di quella normalità paesana che Ntoni è ora costretto a lasciarsi alle spalle. Secondo altri, al contrario, Rocco Spatu, antico compagno di bagordi, sarebbe per Ntoni l emblema negativo di una vita dissipata che egli ora è deciso ad abbandonare per sempre: «Se Rocco Spatu è l invincibile banalità di Aci Trezza, il portatore di tutta la sua negatività, bisogna aggiungere che Ntoni se ne distacca con la stessa energia con cui si era distaccato dalla positività che gli offriva il villaggio, quella dei sacri affetti domestici, della dolce e rassicurante continuità. Nell una come nell altra, Ntoni lascia per sempre una parte di sé (Giachery). Al di là delle differenti interpretazioni, è utile considerare come in un primo momento Verga avesse preparato un altro finale del romanzo, fermandosi al congedo di Ntoni dai fratelli (Addio, perdonatemi tutti, r. 62). Si può supporre che però tale epilogo non piacesse all autore per il suo tono melodrammatico. Al posto di una troppo evidente esibizione dei sentimenti, Verga ha preferito una soluzione opposta a quella patetica: lo sguardo scenografico sul mare di Trezza che circolarmente si collega all incipit del romanzo, la carrellata dei ricordi di Ntoni e infine la chiusa quasi distratta e svagata su un personaggio secondario, che inizia la propria, individuale avventura quotidiana mentre il mondo procede immancabilmente uguale a sé stesso. Le scelte stilistiche La conclusione del romanzo non è segnata dalle tonalità tragiche e dal senso di incombente catastrofe che hanno caratterizzato gli episodi precedenti. Qui, piuttosto, tutto rientra in una dimensione di quotidianità, dominata semmai da un tono commosso e malin- 264 / IL SECONDO OTTOCENTO

Il magnifico viaggio - volume 5
Il magnifico viaggio - volume 5
Dal secondo Ottocento al primo Novecento